Relazione

L’attacco finale a Covid_19 potrebbe arrivare dallo spazio. In micro-gravità già migliaia di scoperte.

Il Remdesivir e gli scienziati che lo studiano, sono arrivati nello spazio con la capsula di SpaceX di Elon Musk

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E se la salvezza di milioni di persone, se l’attacco finale al Covid-19 arrivasse dallo spazio? Si proprio dallo spazio, da quel vuoto cosmico nel quale il nostro pianeta sembra sospeso. Beh poi non troppo lontano, precisamente dalla stazione spaziale internazionale. La scena potrebbe essere quella di un film di fantascienza. La navetta che parte dalla Terra. Al suo interno scienziati, il Covid_19 isolato, ed un antivirale da testare: il Remdesivir. Settimane, mesi di studio e poi la grande scoperta? E Covid_19 potrebbe avere le ore segnate.

Non si tratta di un film. La navetta, sarà un caso, è quella di Space X, di Elon Musk. Ed è decollata dalla Terra a dicembre del 2020, con il suo carico di Virus, medicinali e scienziati pronti a lavorare in condizioni di micro-gravità una condizione ideale per cercare di comprendere come combattere il Coronavirus.

E non solo.

Negli ultimi 20 anni, gli astronauti hanno eseguito un mare di esperimenti sulla Stazione Spaziale Internazionale. Lavorare nell’orbita terrestre bassa permette di avere una condizione di micro-gravità che consente sperimentazioni particolari che poi trovano applicazione sulla Terra e nella vita di tutti i giorni. In oltre 20 anni di Stazione Spaziale sono stati realizzati oltre 2700 esperimenti come racconta un articolo dello scorso anno de La Stampa firmato da Pietro Bianucci.

https://www.lastampa.it/scienza/2020/11/14/news/stazione-spaziale-2700-esperimenti-in-vent-anni-1.39538835

Gli scienziati ora sono al lavoro sull’antivirale Remdesivir e lo stanno testando in condizioni di micro-gravità al fine di comprendere meglio come l’efficienza del farmaco possa essere migliorata.

Remdesivir è stato fonte di ottimismo quando si tratta di curare COVID-19, la malattia che sta devastando il mondo durante la pandemia di coronavirus . A ottobre, la FDA ha rilasciato un’autorizzazione di emergenza per l’uso dell’antivirale nella speranza che potesse aiutare i pazienti con COVID-19 in più gravi condizioni. 

La pandemia da COVID-19 ha generato nuove e urgenti sfide nella scoperta e nello sviluppo di farmaci. L’uso del Remdesivir inventato da Gilead Sciences Inc. è già stato approvato e autorizzato per l’uso temporaneo in circa 50 paesi in tutto il mondo. È, al momento, il primo e unico trattamento COVID-19 negli Stati Uniti approvato dalla Food and Drug Administration statunitense.

La lotta al Covid_19 si fa sempre più serrata. Nei giorni scorsi ho raccontato di come siano tante le aziende farmaceutiche che, dopo aver studiato i vaccini, si stanno ora concentrando sulla ricerca di soluzione preventive e curative della malattia pandemica. La Pfizer sta studiando la molecola  PF-07321332, così come riportato nel mio articolo di ieri, e che trovate in allegato a questo.

Fauci lo conferma: Vaccini in pillole e PF-07321332 Pfizer corre nella ricerca.

E poi c’è il Molnupiravir, sviluppato da MSD (conosciuta negli Usa come Merck & Co) e da Ridgeback Biotherapeutics, che ha già raggiunto il terzo livello di sperimentazione. Entrambi sono farmaci per via orale, e quindi facili da somministrare anche a casa. 

https://www.nicolaporro.it/economia-finanza/economia/guarire-dal-covid-in-5-giorni-solo-con-una-pasticca-arriva-il-molnupiravir/

Il Covid_19 potrebbe avere i giorni contati. E potrebbe essere uno scienziato in tuta spaziale a sancirne la sconfitta.

Magari, per tornare a parafrasare la fantascienza ricordando la famosissima serie tv di Star Trek, potrebbe essere la nave stellare Enterprise ( stavolta interpretata dalla più “contemporanea” stazione spaziale internazionale) ad arrivare in soccorso della Terra e dei suoi abitanti.

Come nell’articolo di ieri chiudo dicendo:

Incrociamo le dita…

 

 

Leopoldo Gasbarro