Capita che i clienti ti scrivano anche di domenica mattina. Capita che le domande poste siano sempre le medesime. Capita dopo un breve colloquio telefonico che alle solite folate di vento della volatilità si possa tranquillamente rispondere con quanto condiviso in tanti anni di collaborazione reciproca.
Il tempo dimentica, purtroppo o per fortuna. Il tempo lenisce o acuisce ricordi mai sopiti. Tanta strada ancora da fare per l’educazione finanziaria, comportamentale e metodologica negli investimenti.
Eppure in tutti questi anni, i risultati ottenuti lato investimenti mi portano a considerare che il percorso intrapreso assieme al compagno di viaggio, banalmente denominato cliente, è stato fruttuoso per entrambi. Il mix perfetto per permettere all’itinerario di avere durata indefinita.
Nella consapevolezza che scelte di ampio respiro permetteranno nel tempo di ottenere costanza di rendimento anche quando si valuteranno opzioni apparentemente illogiche. Fiducia il miglior viatico per ottenere inevitabilmente risultato da ambo le parti.
Fiducia in altre parole quel collante essenziale per disinnescare l’emotività spesso suggeritrice maldestra quanto inopportuna di scelte che porterebbero il risparmiatore ad ottenere risultati diametralmente opposti ai suoi obiettivi finanziari.
Il risparmiatore italiano, lui sempre lui, che illusoriamente parlando si crede investitore cercando nel contempo rendimenti da speculatore. Lui che in questo primo trimestre si ritrova catapultato dove mai avrebbe immaginato d’essere dopo aver brillantemente (lato investimenti) traguardato un biennio covid decisamente complicato.
Eppure il futuro aveva in serbo l’ennesimo colpo di scena. Testardamente impegnati a prevederlo, ci dimentichiamo di vivere il presente. Oggi, ovverosia il momento in cui scegliere sarà fondamentale per ciò che un domani vorremo raccogliere.
Ancora in attesa della fine pandemica, i nostri pensieri sembrano disorientati ed imprigionati nella drammatica realtà di questo conflitto bellico. Devastante dal punto di vista umano prima che economico. La ripresa economica che a fine 2021 pareva ben intonata, nel proseguo sembra accusare contraccolpi significativi dalle conseguenze che dovremo affrontare una volta tornati ad una parvenza di normalità.
La memoria corre veloce a cavallo degli anni ’70/’80. Inflazione, crisi energetica, targhe alterne, le domeniche in bicicletta ed un fine mese che sembra arrivare sempre prima. Semplici analogie?
Potrebbe essere. Sappiamo già cosa fare e come uscirne dunque.Temo di no. Potremmo saperlo? Si.
Cosa fare dunque, quali alternative scegliere per superare l’ennesima crisi che sembra apparire all’orizzonte?
Pensare ancora come negli anni ’80 dove al risparmiatore venivano proposti solamente prodotti con cedola e scadenza oggi, per domani, potrebbe rivelarsi un pessimo suggerimento. Rispetto a quegli anni i prodotti a cedola rendono poco più di zero. Difficilmente permetteranno di contrastare l’inflazione momentanea o duratura che sia.
Vincolarsi oggi ad un prodotto con scadenza cedolare significa legarsi a doppia mandata al prodotto medesimo, impedendone di fatto lo smobilizzo prima della scadenza, se non a costi ben oltre il rendimento cedolare. Il rialzo dei tassi, anticipato dai mercati sta mettendo a dura prova tutto il comparto obbligazionario.
Inevitabilmente in sofferenza, l’alternativa da proporre alla clientela potrebbe non essere un prodotto, ma un metodo. Una valutazione a 360 gradi della posizione patrimoniale, valutando con razionalità e cognizione di causa i possibili risvolti che le varie opzioni sul tavolo potrebbero generare.
Sarebbe opportuno evitare di proporre alla clientela soluzioni che implichino una reazione passiva al momento dei mercati che stiamo vivendo ragionando sempre a posteriori. Sarebbe viceversa fondamentale trattare la situazione attuale in ottica prospettica strutturando idee e soluzioni di investimento che generino opportunità di rendimento e non semplici proposte di prodotti difensivi.
Capita alle volte che un cliente ti chiami durante una fase di ribasso dei mercati per condividere opportunità di acquisto. Quando l’approccio appena descritto sarà la norma e non l’eccezione, solo allora potremo affermare che educazione finanziaria e comportamentale avranno finalmente raggiungo un traguardo di tutto rispetto.
Cercare la sicurezza finanziaria laddove mai si penserebbe di trovarla, permetterà di evitare le trappole.
Giovanni Cedaro, 30 marzo 2022