Due giorni fa l’Europa sembrerebbe aver trovato un accordo. Non credo serva a molto, ne dal punto di vista politico né da quello finanziario. Visti i 500 mld a disposizione della EU, all’Italia non potranno andarne più di 35. Nulla rispetto alle necessità del Paese. Staremo a vedere cosa accadrà. Ma in momenti difficili come questo, molti nodi vengono al pettine.
Nodi al pettine. La prima cosa che voglio dirvi è che non sopporto tutti quelli che cercano di trovare una motivazione positiva all’avvento di Covid-19. L’uso della tecnologia, il tempo in più passato nelle nostre case, la dedizione, nuova, ad aspetti che normalmente non troviamo il tempo di curare. Ho visto addirittura filmati in cui il “Virus” assurgeva al ruolo di eroe capace di cambiare le coscienze, oltre che le vite, oltre che di cancellarne tante.
Ebbene, non voglio usare termini volgari e sgradevoli, ma mi sembrano veramente tutte assurdità. Noi abbiamo la capacità di scegliere il nostro tempo, le nostre passioni cui dedicare attenzioni, ognuno le sue. Se sto poco in casa è perché scelgo di farlo, se dedico più o meno tempo ai miei figli è perché scelgo di farlo. Se guardo un film o leggo un libro è perché scelgo di farlo. Se userò un computer, un telefono o un appuntamento “de visu”, sono sempre io che scelgo di farlo.
Per cui non prendiamoci in giro.
Covid-19, pur dandoci la possibilità di riflettere (ma l’avevamo anche senza il Virus), non ci può insegnare nulla, anzi sta amplificando al massimo le considerazioni opposte. Io non sto scegliendo di stare in casa, di stare di più con le mie figlie, di ascoltare musica, di guardare la tv.
Tutto questo mi è stato imposto.
Tutto questo genera forzature che, alla lunga finiranno per creare più problemi che opportunità, più contrasti che comprensioni.
Lo fa a livello di equilibri personali, di nuclei familiari, di clan sociali, di nazioni, di unioni sovranazionali, di Pianeta.
Il virus, o la scelta che abbiamo fatto per combatterlo, è un nemico. Un avversario talmente subdolo che è capace di trasformare ciascuno di noi nel peggior nemico della persona che gli sta al fianco. Covid-19 ci ha portati ad accettare limitazioni alle nostre libertà cui ci saremmo opposti con tutte le nostre forze. Covid-19, sempre di più, ci porrà di fronte a scelte difficili, farà arrivare al pettine ogni nodo. Lo farà nelle convivenze familiari, come nei rapporti tra governi.
Europa. Un un dato è certo: l’Europa è ad un punto di svolta. Il nodo potrà sciogliersi una volta per tutte o crescere sempre di più. Ma l’Europa che conoscevamo prima di Covid-19 non esisterà più. Statene certi. Non esisteranno gli stessi equilibri mondiali, economici, tecnologici. Covid-19 è un passaggio di stato, saremo noi a decidere in che direzione ci porterà. Lui è un acceleratore, un estremizzatore delle nostre passioni, paure, scelte.
Questo virus sarebbe il protagonista ideale di un romanzo, se fosse ancora in vita ed in grado quindi di scriverlo, un romanzo dello straordinario Jose Saramago. Vi invito a leggere “Cecità” o “Le intermittenze della morte”, per comprendere altezze e bassezze che l’uomo riesce a raggiungere.
Il virus è la nostra nuova spinta. Dove ci porterà?
Finanza, economia e risparmio. Vita. Come dicevo Covid-19 è piccolo, rapido, subdolo. In un mese ha messo in crisi i nostri concetti di globalizzazione, ha chiuso fabbriche, buttato fuori dal mondo del lavoro milioni di persone, anzi, proprio attecchendo sulla nostra globale visione del mondo, usando i vettori della globalizzazione è stato in grado di moltiplicarsi e colonizzare ogni angolo della Terra. Ma Covid-19 esiste grazie a noi. Siamo noi ad alimentarlo o distruggerlo. E lo distruggeremo. Noi siamo molto più forti di Covid-19. La nostra intelligenza, la nostra scienza, la ricerca, persino la nostra avidità (pensate alle case farmaceutiche che troveranno il vaccino o le terapie quanto guadagneranno), il nostro forte istinto di sopravvivenza lo hanno già condannato. Covid-19 ha le ore segnate. E noi? Noi potremmo scegliere di imparare dalle lezioni del passato o lasciarci sopraffare dal pessimismo, possiamo comprendere, che domani ci alzeremo e che Covid-19 sarà stato debellato oppure raggomitolarci sulle nostre paure.
Ma un domani, umanamente, finanziariamente, economicamente e dal punto di vista dei risparmi migliore di oggi ci sarà statene certi. Chi lo comprende oggi, avrà un vantaggio competitivo, in ogni settore che lo metterà in condizione di vincere su tutti gli altri.
Guardo oltre.
La finestra è spalancata.
Oggi c’è un sole caldo che mi invita ad uscire.
Siete sicuri di non volerlo fare?
Di non essere certi che lo faremo? Di comprendere che oggi è il tempo di fare scelte, d’investire sul domani, di spingere sull’acceleratore, e di scegliere la vita e disegnare le nostre vite?
Non oggi certo, ma domani…