Oggi scrivo ribasso, domani leggerò profitto

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Vengono denominati in molti modi, storni ribassi, prese di profitto, ma è innegabile che quando la volatilità decide di essere protagonista l’ansia con mille dubbi pervade l’investitore ed in parte anche il consulente.

Eppure basterebbe un pizzico di razionalità e consapevolezza nel leggere e non “guardare” qualsiasi grafico di andamento storico riferito ad un’azione piuttosto che un mercato o indice che dir si voglia.

 

Tutti questi grafici vengono rappresentati con molti colori ma solo uno li accomuna.

Il rosso, il colore col quale si tende ad evidenziare i ribassi dei mercati. Il rosso dunque pare essere il colore della paura. Tutti temono una brusca quanto repentina fase calante dei mercati, quando sarebbe il caso di farla fruttare con metodo, razionalità e un pizzico di sana euforia. 

Semplificando, ma nemmeno troppo, la migliore performance si ottiene dal minimo del ribasso fino all’apice dell’inebriamento nel mercato rialzista.

Se gli investitori desiderano, giustamente, guadagnare dai loro investimenti, perché spesso decidono di uscire piuttosto che incrementare le posizioni durante le fasi di ribasso dei mercati? Gli storni sono rari, generalmente di durata limitata nel tempo, imprevedibili ma assai gestibili. Uno sguardo attento potrebbe notare nella loro rarità una preziosa fonte di futuri rendimenti.

Sarebbe illogico pensare che il mercato fosse perennemente rialzista. Tendiamo ad immaginarlo come una linea retta, quando in realtà l’andamento è altalenante discontinuo. In oltre 130 anni di report e analisi, comunque destinato ad un massimo futuro.

 

Investiti dunque risulta essere l’unico modo per far rendere nel tempo i propri risparmi.

Se dunque sappiamo fin dall’inizio che nel mantenimento delle scelte intraprese, vengono generati i profitti, perché facciamo in modo che sia il mercato a decidere i nostri obiettivi?

Perché viceversa non sfruttiamo a nostro vantaggio l’inevitabile andamento dei mercati?

Il tempo, ossia il miglior gestore che mai avremo a disposizione, si rivela essere l’alleato fondamentale per ottenere rendimento dai nostri investimenti.

Il semplice risparmio, inteso come mancati acquisti ed investimenti, coi tassi attuali non può far altro che generare una perdita certa. Una perdita che tutto sommato nemmeno viene percepita. Non calando il saldo del conto corrente ci illudiamo di non rimetterci.

Nella realtà invece quello stesso saldo del conto, immutato nel tempo mi consentirà domani di pagare sempre meno tasse e permettermi meno acquisti. In parole povere di competere ad armi pari almeno con l’inflazione che prima o poi, se non già ora, fa capolino nei prezzi di alcuni beni e servizi.

 

Come possiamo dunque gestire gli inevitabili storni che i mercati ciclicamente ci presenteranno?

Semplicemente sfruttandoli.
L’eterna lotta tra la logica degli obiettivi e l’emotività delle scelte. L’eterno dilemma tra “se avessi investito di più” e “perché non ho venduto prima”. Basterebbe abbinare ai nostri investimenti un metodo.

Basterebbe non associare all’andamento dei mercati i nostri obiettivi finanziari. Viceversa sarebbe fondamentale comprare quando la pancia ci sussurra di svendere e vendere quando l’illusione ci suggerisce di acquistare a mani basse.

“Perché avevo deciso di investire anni fa” è la domanda da porsi. Perché decido di farlo oggi o rimanere investito la domanda da ricordare e ricordarsi quando i mercati vireranno inevitabilmente al ribasso.

Banalmente per guadagnare, sarebbe la risposta più gettonata.

Gli storni sono rari, per questo preziosi. Vanno sfruttati e non temuti. Allora se vogliamo guadagnare sfruttiamole queste rare occasioni che si presenteranno senza timore ma con metodo.

 

Giovanni Cedaro

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