Alcuni dei primi punti dati di questa serie rappresentano debiti comunali ben documentati emessi nei primi centri bancari italiani come Genova, Firenze o Venezia, durante le fasi iniziali del Rinascimento italiano.
I primi set di dati sui prestiti a nobili, mercanti e regni alla fine si fondono con i dati più contemporanei delle banche centrali, e nel corso dei secoli è chiaro che il calo dei tassi di interesse non è un fenomeno nuovo. Infatti, in media, i tassi reali sono diminuiti di 1,6 punti base (0,016%) all’anno dal XIV secolo.
Questo stesso spettacolo può essere visto anche in tempi più moderni:
Sarebbe dovuto essere chiaro che i tassi reali a lungo termine avrebbero registrato livelli negativi. C’è poco di insolito nell’attuale ambiente a basso tasso che la narrativa della “stagnazione secolare” cerca di mostrare come un insolita aberrazione
fenomeno, si rischia di essere del tutto fuorvianti: la tendenza al ribasso dei tassi reali ha coinciso con un costante e lungo rialzo dell’attività di bilancio pubblico; ed è persistito in una varietà di regimi monetari.
In secondo luogo, i tassi reali sovrani a lungo termine sono stati inseriti nel contesto di altre componenti chiave di
“Rendimenti di ricchezza non umana” I dati suggeriscono che, qualunque sia il conducente finale o la combinazione di conducenti, le forze responsabili che saranno legate ai regimi monetari o politici; hanno continuato a esercitare la loro attrazione sul tasso di interesse.