“Le attività finanziarie delle famiglie italiane (dati a settembre del 2020) sono in crescita dello 0,6% rispetto ad un anno prima, in aumento da 4.396 a 4.421 miliardi: in crescita i depositi, le assicurazioni ramo vita e i fondi pensione, in flessione le obbligazioni, le azioni e partecipazioni e le quote di fondi comuni “.
L’ultimo report dell’Abi – l’associazione bancaria italiana – nel suo Monthly Outlook di Febbraio fotografa una situazione del Paese sempre più anomala sul fronte degli investimenti e della gestione del risparmio. Gli italiani continuano a far sacrifici (spendono meno e mettono da parte) ma rendono sempre meno produttivo il loro sacrificio rendendo praticamente improduttivo e senza crescita il frutto del loro sacrificio.
E’ come se un contadino, dopo aver messo da parte tanti semi per i suoi campi, si dimenticasse o – per meglio dire – per paura decidesse di non seminarli facendoli marcire in un sacco invece che trasformarli in nuove piante e nuovi frutti. Infatti, come riporta il documento di Abi:
“In Italia a gennaio 2021 in aumento la dinamica annua della raccolta bancaria dalla clientela; positivo il trend dei depositi, negativo quello delle obbligazioni. In dettaglio, i depositi in conto corrente hanno registrato, a gennaio 2021, una variazione tendenziale pari a +11,6%, con un aumento in valore assoluto su base annua di circa 181 miliardi di euro, portando l’ammontare dei depositi a 1.744 miliardi.
La variazione annua delle obbligazioni è stata negativa e pari al -9,5%. L’ammontare delle obbligazioni è risultato pari a circa 215 miliardi di euro.
Insomma gli italiani continuano a gonfiare i saldi dei conti correnti cresciuti di 181 miliardi negli ultimi 12 mesi alimentati non solo da nuovo risparmio ma anche dalle continue dismissioni di obbligazioni, (per 23 miliardi) e di altri servizi finanziari precedentemente sottoscritti. Infatti i titoli depositati in custodia presso le banche italiane sono scesi di:
“-34,6 miliardi rispetto ad un anno fa a circa 1.108 miliardi di euro a dicembre 2020 “.
Nonostante nell’ultimo anno siano saliti molto i mercati azionari, mondiali ed americani
“gli italiani hanno privilegiato i fondi monetari saliti dal 3,2% al 3,4%”.
Servizi praticamente senza rendimento e capaci di garantire solo costi di gestione che finiscono per annacquare ancor più il rendimento. Tutto questo deriva dal fatto che i livelli di fiducia nel Paese restano sempre molto bassi come riportato sempre nel report.
Ci vorrebbe un cambio di rotta repentino. Il trend continua ad andare in un’unica direzione: quello della distruzione di valore. Senza interessi, senza crescita, il risparmio, frutto di mille sacrifici, rischia di generare perdite che gli italiani, con il Paese così indebitato, non si possono permettere di mettere in conto. Ne va del futuro nostro e dei nostri figli, più di quanto non faranno i Recovery Fund
Leopoldo Gasbarro