Tutti noi siamo portati a fare supposizioni sul mondo che ci circonda e a prendere decisioni sulla base di informazioni a volte incomplete o false. Supposizioni e verità percepite ci fanno decidere sulla base di ciò che pensiamo di sapere.
Lo scorso anno riportai questo esempio, rivediamolo insieme un momento:
In una giornata fredda di gennaio, un uomo di quarantatré anni presta giuramento come numero uno del suo Paese.
Al suo fianco si trova il suo predecessore, un famoso generale che, quindici anni prima, ha comandato le forze armate del suo Paese in una guerra conclusasi con la sconfitta della Germania. Il giovane leader è stato cresciuto nella fede cattolica.
Trascorre le cinque ore successive al giuramento a guardare sfilare in suo onore.
Sulla base di queste informazioni sapreste dirmi di chi sto parlando?
Avete indovinato? La prima volta che ho letto questo articolo ho pensato subito al Presidente Usa più amato di sempre, John F. Kennedy, e voi?
Ah, ho dimenticato di aggiungere un particolare, uno solo, la data: è il 30 gennaio del 1933. Avete capito adesso? È di Adolf Hitler che stiamo parlando. Avete visto come la mancanza di un semplice dettaglio ci ha portato completamente fuori strada? Tutti gli altri andavano bene per entrambi.
E quanto può pesare in materia di investimenti prendere una decisione in base a delle supposizioni o convinzioni errate o basate su dettagli minuscoli ma importanti?
Un esempio concreto; se vi dicessi: “stiamo partecipando al collocamento di un’obbligazione emessa da una società; la società è fortemente indebitata, quest’anno vedrà un consistente calo del fatturato che è visto in recupero l’anno prossimo ma solo parzialmente; il suo rating è all’ultimo livello investment grade ed è possibile una sua revisione al ribasso nei prossimi mesi; ogni tanto ci sono voci di possibili ristrutturazioni del suo debito verso i creditori; l’obbligazione dura 5 anni e offre un tasso dell’1,4% più un piccolo bonus alla fine”.
La sottoscrivereste? Se penso alla media dei risparmiatori italiani direi quasi sicuramente no.
Eppure la notizia della settimana è che quasi 400mila italiani hanno sottoscritto l’emissione del Btp Italia, che racchiude tutte le caratteristiche sopra esposte. Intendiamoci, non voglio dire che hanno fatto male anzi, sono contento che la sottoscrizione abbia avuto successo; attesta la fiducia che i cittadini ripongono nel nostro Paese. Sono convinto però che l’acquisto sia stato fatto perlopiù su sollecitazione esterna e su una spinta emotiva piuttosto che su una valutazione razionale e oggettiva dei dettagli relativi all’operazione, alcuni dei quali probabilmente non noti.
Avrebbero preso la stessa decisione se tali informazioni fossero state presentate diversamente?
Faccio un altro esempio: prima di un’operazione chirurgica importante si avvicina il medico e vi dice: è un’operazione complessa che però va bene nel 90% dei casi; in un altro caso, stessa situazione ma il medico dice: è un’operazione complessa che nel 10% dei casi porta al decesso del paziente.
Prendereste la stessa decisione?
Sempre di più c’è bisogno di avvalersi di un consulente esperto per districarsi tra le tante opportunità di investimento offerte dai mercati finanziari.
Il mondo è cambiato così rapidamente che si fa fatica a stargli dietro e mille insidie minacciano i risparmiatori meno esperti; i rischi sono sempre dietro l’angolo. La pandemia inoltre sta stressando le economie di tutto il mondo, interi settori sono in grave difficoltà e i rischi del fai-da-te sono sempre più concreti
Qualche esempio?
La Hertz, colosso dell’autonoleggio costretto a chiedere il Chapter11 (procedura di liquidazione), l’Argentina rischia il nono default della sua storia, la Renault ha bisogno degli aiuti di stato per sopravvivere così come Lufthansa in Germania.
Basta per avere un occhio attento anche alla sottoscrizione di un semplice Btp? Perché devi rischiare inutilmente?
Diversifica!! Elimina il rischio specifico (comprare titoli singoli riferiti a una azienda o a uno Stato).
Il famoso economista americano Paul A. Samuelson diceva: “Quando cambiano i presupposti io cambio opinione, lei cosa fa?”