Tassi, Inflazione e Volatilità
Nelle prossime settimane assisteremo probabilmente ad un aumento della volatilità sui mercati globali. I fattori scatenanti della volatilità risultano essere i tassi e l’inflazione. Per i tassi bisognerebbe focalizzare l’attenzione sempre su quelli reali e non su quelli nominali. Quando un’obbligazione a cedola fissa vede accrescere il suo prezzo nelle contrattazioni di mercato, il rendimento netto della sua cedola cala in proporzione. Viceversa, quando un’obbligazione scende di prezzo, tutto il differenziale dell’acquisto sotto la pari va ad incrementare il flusso cedolare quindi il rendimento.
Per quanto concerne le azioni invece più aumenta il valore del titolo meno rende il suo dividendo. Ad un certo punto la rendita più volatile ed incerta dei dividendi azionari, potrebbe non compensare il premio al rischio nei confronti del flusso cedolare delle obbligazioni, generando prese di profitto e storni sui mercati.
Da qualche settimana sono partite le vendite sui Tbond. Al momento il più grande e liquido mercato obbligazionario al mondo, in attesa di quello cinese. Perché?
Timori di inflazione?
Parrebbe, visto l’aumento consistente del prezzo delle materie prime, generalmente anticipatore dell’incremento di domanda di beni e servizi.
Perché vendere i Tbond allora? Perché le emissioni successive proporrebbero un aumento della cedola.
Cosa succede in questi casi?
Con i tassi in salita, il vastissimo mondo del reddito fisso vede le emissioni già presenti sul mercato perdere valore. Questo perché l’acquirente compensa con gli acquisti sotto il prezzo di emissione le minori cedole.
E l’inflazione? A grandi linee esistono due grandi categorie, una desiderata, una meno.
Quella auspicata è data dall’aumento dei salari, dei redditi e dell’occupazione. Quella che si vorrebbe evitare oltre una certa soglia, dall’aumento dei prezzi dei generi di prima necessità.
In questo momento i mercati dopo aver registrato nuovi massimi, anche grazie alle misure di espansione monetaria messe in atto da tutte le banche centrali, si stanno riposizionando in attesa di più plausibili scenari futuri.
Che fare dunque?
Con un portafoglio bilanciato e l’utilizzo del metodo dei piani di accumulo (PAC) si riesce a gestire in modo semplice e profittevole la volatilità inevitabile dei mercati. È proprio essa che genera rendimento, ma che emotivamente viene percepita solamente durante le fasi di ribasso dei mercati.
Il metodo del pac permette di sfruttare nel tempo la volatilità, comprando cioè quando tutti vorrebbero vendere, generando rendimenti costanti nel tempo. Per realizzarli dunque risulta fondamentale rimanere investiti.
Come gestire l’emotività?
I mercati concedono ogni giorno la possibilità di guadagnare o perdere. Le scelte che noi come investitori effettueremo risulteranno determinanti per il buon esito dell’investimento.
Scegliete dunque un valido consulente e o referente che vi proponga metodi e soluzioni. I prodotti utilizzati ne saranno una logica conseguenza.
Giovanni Cedaro