Vacanze estive, ma nei piccoli centri è caccia al rifornimento

Moria di distributori, oltre 4.500 le chiusure dal 2014 ad oggi. A secco 527mila residenti e i turisti

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distributore benzina

I prezzi della benzina sono scesi ai minimi da sei mesi (1,84 euro al litro la verde in modalità self service fuori dalla rete autostradale, dove costa invece 1,93 euro), ma questa estate rischia di essere caccia al rifornimento per gli italiani e i turisti stranieri che si sono spinti per le vacanze nei piccoli borghi e nelle località minori.

Un buco nel servizio scavato dalla chiusura oltre 4.500 stazioni di servizio consumatasi negli ultimi dieci anni. Più o meno un quarto del totale (-22,2%). A farne le spese sono state appunto le località minori e quelle meno note.

Nel dettaglio sono stati 246 i comuni italiani sotto i 15mila abitanti che hanno visto chiudere l’ultimo distributore di carburante, costringendo gli oltre 527mila residenti e gli eventuali turisti a recarsi in un’altra località per fare rifornimento alla propria automobile.

A fare i calcoli è Confesercenti, evidenziando sia di fatto naufragato il tentativo di guidare la razionalizzazione del numero dei gestori in un settore dove i margini restano compressi e le imposte molto elevate.

 

fonte: Confesercenti

 

Nel dettaglio, sono stati i Comuni con oltre 250mila abitanti a veder chiudere più stazioni di servizio nel decennio (-24,3%) ma è nei paesini che la desertificazione dei benzinai è stata più marcata: degli oltre 527mila residenti rimasti a secco, circa 412mila vivono in un micro-comune. A contribuire al calo del numero di punti vendita, anche il crollo di iscrizioni di nuove imprese, che si sono più che dimezzate malgrado alcune iniziative avviate dai cittadini stranieri.

Un problema per i residenti dei piccoli centri, ma anche un freno strutturale per l’economia locale di uno Stato come l’Italia dall’elevata attrattività turistica e raggiungibile nelle sue aree più remote solo grazie al trasporto su gomma. Le stesse località dove peraltro stanno sparendo anche gli sportelli bancari per il prelievo e le Poste restano l’unico presidio finanziario.

Nei micro-comuni – stima l’associazione – sono rimasti tre distributori ogni 10mila abitanti. In molte aree del paese fare rifornimento di carburante richiede spostamenti di decine di chilometri.

Per non parlare – aggiungiamo noi – delle colonnine di ricarica per l’auto elettrica, ormai diffuse nelle città piccole e medie, ma praticamente introvabili altrove. Un’altra ragione, insieme ai salati prezzi di listino delle e-car, per cui in Italia la mobilità green non decolla.

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