Dopo la Sardegna, ora la prova Abruzzo. La sconfitta di Paolo Truzzu, candidato voluto da Meloni e sostenuto dal centrodestra, ha fatto scattare un primo campanello d’allarme nel governo e galvanizzato l’opposizione, convinta che col matrimonio Pd-M5S si possa puntare a detronizzare Fratelli d’Italia da L’Aquila e poi magari da Palazzo Chigi. Per questo i riflettori sono tutti puntati sulla regione sin qui guidata da Marco Marsilio, uomo di FdI, che cerca una riconferma contro Luciano D’Amico, sostenuto dal famoso “campo largo” che va da Carlo Calenda a Giuseppe Conte.
Le urne sono state aperte alle 7 di mattina e si sono chiuse alle 23. Gli exit poll, realizzati da Alessandro Noto, sono stati trasmessi da una tv locale, Rete8, il che permette di avere un’idea del risultato sin da subito senza dover perdere – come nel caso della Sardegna – un intero giorno a rincorrere gli scrutini sezione per sezione. I sondaggi davano i due blocchi separati da pochi punti percentuali e gli indecisi potrebbero fare la differenza. In Abruzzo, però, l’elettore non ha a disposizione l’arma del voto disgiunto che tanto dolore ha provocato a Truzzu: in Sardegna, il centrodestra ha battuto il centrosinistra per distacco ma il suo candidato s’è fatto superare dalla Todde, consegnando così la regione nelle mani della Schlein.
Oggi le opzioni per l’elettore abruzzese erano tre:
- Votare un candidato presidente, e il voto non si estende alle liste ad esso collegate
- Votare una lista, e il voto si estende anche al candidato presidente ad essa collegato
- Votare un candidato presidente e una delle liste ad esso collegate.
Non essendoci voto disgiunto, sono state considerate nulle le schede con indicata la preferenza per un candidato governatore e per una lista ad esso non collegata.
Erano 1.208.276 gli abruzzesi (592.041 uomini e 616.235 donne) chiamati al voto in 305 Comuni con 1.634. Vince il candidato governatore che ottiene più voti, senza ballottaggio. Alle 23 l’affluenza è stata del 52,2 %, contro il 53,11% dell’anno scorso. Se gli exit poll davano avanti Marsilio con una forbice tra il 50,5 – 54,5%, contro Luciano D’Amico fermo tra il 45,5 – 49,5%, i risultati definitivi premiano il centrodestra:
- Marco Marsilio (centrodestra): 53,5%, totale coalizione centrodestra: 56,0%
Fdi: 24,05%
Lega: 7,6%
Forza Italia: 13,26%
Marsilio presidente: 5,78%
Noi Moderati: 2,7%
Udc: 1,4% - Luciano D’Amico (centrodestra): 46,5%, totale coalizione centrosinistra: 44,0%
Pd: 20,39%
Lista D’Amico presidente: 7,69%
M5S: 6,48%
Azione: 3,96%
Verdi Alleanza Sinistra: 3,96%
Abruzzo Insieme: 8,0%
Riformisti e Civici: 3,0%
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