Elezioni Abruzzo, come può finire? Schlein sogna, ma Marsilio c’è

I giornali di sinistra sognano l’effetto Todde, ma il presidente uscente ha le carte in regola per non fare la fine di Truzzu

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Domenica 10 marzo, dalle ore 7 alle ore 23 si vota in Abruzzo per l’elezione del presidente della Regione e per il rinnovo del Consiglio regionale: 1.208.276 cittadini chiamarti alle urne per sancire il vincitore dell’eterno scontro tra centrodestra e centrosinistra, quest’ultimo in formato giallorosso come in Sardegna. I giornali progressisti si chiedono se la contesa finirà come nell’isola, ossia con la vittoria – risicatissima – della grillina Alessandra Todde, ma nonostante le speranze dei compagni bisogna tenere conto di lapalissiane differenze tra le due elezioni.

Alle elezioni Abruzzo del 2019 l’attuale candidato del centrodestra, Marco Marsilio, ottenne il 48 per cento, contro il 31 per cento dell’avversario di sinistra Giovanni Legnini. Un distacco impressionante, ma all’epoca il Movimento 5 Stelle scelse di correre in solitaria con Sara Marcozzi, ferma al 20,20 per cento. Ora, per provare a strappare la regione al centrodestra, i giallorossi hanno optato per l’accozzaglia a sostegno di Luciano D’Amico: archiviate le offese e le accuse, tutti amici in nome della poltrona.

Per provare a replicare l’esito sardo, ieri D’Amico ha potuto contare sulla presenza della Todde, che dalla sua vittoria per 1300 voti contro Truzzu ha passato più tempo in televisione che sui dossier per la sua regione, senza dimenticare l’appuntamento con Patrick Zaki. Le aspettative sono tante a sinistra, Giannini su Repubblica ha persino parlato di Abruzzo come Ohio italiano. Il motivo è semplice: secondo i giornali rossi Meloni si gioca la testa e in caso di sconfitta si potrebbe sognare la crisi di governo. Balle, balle incredibili.

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“Sento aria di vittoria, ma tra l’aria di vittoria e la vittoria sicuramente c’è molto da lavorare. Per questo stiamo girando per tutto l’Abruzzo per dare un segno di grande attenzione da parte del governo”, le parole del segretario di Forza Italia, Antonio Tajani. Sicuramente l’esecutivo non è a rischio, ha precisato il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani: “A prescindere da quello che succederà in Abruzzo, e sono convinto che andrà bene, il governo va avanti lo stesso. L’appuntamento secondo me più importante è quello delle Europee. E mi permetto già adesso di dire che le Europee andranno bene per il centrodestra e che il governo ne uscirà rafforzato”. I toni della sinistra sono quelli di chi spera nell’impresa, tra populismo e le solite sparate. Così il grillino Giuseppe Conte: “Qui si può scrivere una pagina nuova che potrà colpire sicuramente il governo e in particolare Fratelli d’Italia che qui ha creato un pò un suo feudo. Questa non è la succursale di Fdi, è un territorio libero e lo dobbiamo liberare. È un’offesa a tutti i cittadini abruzzesi pensare che tu metti l’amichetto da Roma, della tua sezione di Colle Oppio. È sbagliato!”. Ci si gioca tanto, ma non tutto. Con buona pace della sinistra.

Massimo Balsamo, 9 marzo 2024

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