Esteri

Elezioni Francia, clamoroso ai ballottaggi: ecco i risultati

Lo scontro tra Rassemblement National e l’unione tra macroniani e Fronte Popolare. Alle 17 affluenza record al 60%

Elezioni francia Le Pen Bardella Macron © Techin24 e vchal tramite Canva.com

La Francia è tornata alle urne e tra le 18 e le 20 si sono chiusi i seggi dei ballottaggi. In palio c’era il governo del Paese, con il sogno di Jordan Bardella e Marine Le Pen di portare per la prima volta “a destra” il Paese d’Oltralpe. Dall’altro lato l’unione, un po’ accozzaglia, tra i macroniani e il Fronte Popolare che hanno dato vita a desistenze record in tutta la Francia.

Record anche l’affluenza, che alle 17 si attesta al 59,71%. Da assegnare ci sono 501 seggi dei 577 totali. Per ottenere la maggioranza assoluta occorre conquistare almeno 289 seggi. Il risultato dai primi exit poll è clamoroso: mentre ci si attendeva un Rassemblement National in vantaggio, alla fine le desistenze hanno funzionato: il Nuovo Fronte Popolare è il il primo schieramento, seguito dai macroniani e solo in terza posizione i lepenisti.

Ecco le proiezioni e i risultati in diretta:

  • Il Nuovo Fronte popolare: 171-187 seggi
  • Ensemble: 152-163 seggi
  • Il Rassemblement National (Rn): tra 134-152 seggi
  • Repubblicani: 67-71 seggi
  • Sinistra: 13-16 seggi
  • Centro: 6-8 seggi
  • Altri: 8-11 seggi

All’interno del Nuovo Fronte Popolare, i seggi sarebbero così distribuiti: La France insoumise otterrebbe tra 68 e 74 seggi, il Partito socialista tra 63 e 69 seggi, gli Ecologisti tra 32 e 36 seggi. All’interno del raggruppamento Ensemble di Macron, invece: Reinassance otterrebbe da 95 a 105 seggi, MoDem da 31 a 37 e Orizzonti da 24 a 28 All’interno del blocco di destra: Rn avrebbe 120-136 seggi, Eric Ciotti 12-16 seggi.

Il primo a parlare è Mélenchon che va subito all’attacco di Macron, con cui – però – dovrebbe trovare un accordo per permettere al Fronte Popolare di governare: “Abbiamo ottenuto un risultato che ritenevano impossibile – ha detto – La volontà del popolo deve essere rigorosamente rispettata. Nessun accordo sarebbe accettabile. La sconfitta del Presidente della Repubblica e della sua coalizione è chiaramente confermata. Il presidente deve inchinarsi e accettare la sua sconfitta”. Non la pensa così Gluksmann, l’altro leader della sinistra, secondo cui adesso i deputati si trovano “di fronte ad un’ Assemblea nazionale divisa” e dunque “dovremo comportarci da adulti. “Dovremo parlare, dovremo discutere, dovremo dialogare”. Salgono le quotazioni di un governo tecnico.

“Questa sera la Francia ha detto no all’arrivo della RN al potere”, ma ora “serve fare una coalizione”. Lo ha detto il leader del Partito socialista, Olivier Faure. “Lo dico stasera, ci presteremo a qualsiasi coalizione degli opposti”, ha aggiunto Faure, al contrario di Jean-Luc Mèlenchon che ha escluso qualsiasi governo di coalizione tra la sinistra e il blocco macronista. “Il Nuovo Fronte Popolare deve farsi carico di questa nuova pagina della nostra storia”.

“Governeremo”, gli fa eco Marine Tondelier dei Verdi. “La giustizia sociale, ambientale e il popolo hanno vinto”. Secondo il portavoce del Rn, Sebastien Chenu, invece, la Francia “è stata buttata in un pantano” a causa “di alleanze contro natura”. “Saremo un’autentica forza di opposizione – ha detto – i macronisti hanno finito per eleggere il Nuovo Fronte Popolare”.

Secondo Macron, tuttavia, è necessaria la calma e la prudenza perché “il voto non risponde alla domanda su chi governerà”.

Articolo in aggiornamento