Elezioni in Friuli, Schlein non evita la batosta Pd: il risultato

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Matteo Salvini e Massimiliano Fedriga

L’effetto Elly Schlein? Se c’è non si è palesato in Friuli Venezia Giulia. Alle elezioni regionali , quando sono state rilevate quasi tutte le sezioni su 1.360. il governatore uscente Massimiliano Fedriga ha un tale vantaggio che si può tranquillamente parlare di trionfo.

I risultati delle elezioni in Friuli Venezia Giulia

Il centrodestra ha vinto con il 64,04% dei voti, seguito a lunga distanza dall’alleanza di centrosinistra e M5S guidata da Massimo Moretuzzo, fermatasi al 28,58%. Ancora più indietro Giorgia Tripoli (‘Insieme Liberi’) al 4,67%. Irrilevante invece il risultato del candidato del Terzo Polo (insieme a +Europa) Alessandro Maran: con il suo 2,71% è sotto la soglia di sbarramento ma soprattutto è stato superato anche dal partito dei No Vax.

Il neo segretario del Pd Schlein, che ha sostenuto Moretuzzo insieme al M5S di Giuseppe Conte, era andata in FVG il 30 marzo. Il leader grillino aveva fatto lo stesso il 31 marzo, senza incontrarsi. Tra i due, si sa, non corre al momento ottimo sangue: il M5S teme che lo spostamento a sinistra del Pd possa togliere voti al Movimento. L’alleanza non è scontata, eppure i due sembrano condannati a trovare un’intesa se vogliono un giorno provare a battere il centrodestra unito. Per il momento, comunque, il primo “test” giallorosso è fallito: ha stravinto Fedriga.

Le reazioni

Esulta ovviamente Giorgia Meloni. “Direi che Massimiliano Fedriga ha lavorato molto bene in questi anni. Non ho mai preso in considerazione l’ipotesi di una sconfitta”, ha detto il premier. Le fa eco Matteo Salvini: “E dopo le vittorie di inizio 2023 in Lombardia e nel Lazio, oggi arriva la terza! Grazie Friuli Venezia Giulia”. Il vincitore, Fedriga, è raggiante: “L’obiettivo era di superare la doppia cifra, invece ribadisco che il risultato è sopra, sopra, sopra ogni aspettativa e ringrazio moltissimo veramente di questo. Ringrazio gli elettori per avermi confermato alla guida della Regione. Un’importante manifestazione di fiducia che rappresenta una grande responsabilità, anche perché sono il primo governatore di questa regione a essere rieletto dai cittadini”.

Non l’ha presa benissimo Debora Serracchiani, che di quella regione è stata governatore. “Siamo di fronte a un traino nazionale, la campagna elettorale è stata trainata dal vento favorevole per la destra, noi abbiamo giocato in una posizione più difficile”, ha detto su Rai 3. Lo sfidante invece ammette la sconfitta: “Sicuramente questa è una vittoria di Massimiliano Fedriga – ha detto Massimo Moretuzzo – Gli ho appena fatto una telefonata per augurargli buon lavoro. Riconosciamo che è netto il risultato a suo favore. Per quanto riguarda il centrosinistra si è trattato di una partita complicata. La mia candidatura è partita solo 2 mesi fa, il gap lo abbiamo recuperato ma non a sufficienza. Sui nostri obiettivi, di una regione diversa, e poi in tema di sanità, di ambiente, di un’idea di Europa dai confini aperti ci impegneremo con lealtà ma con fermezza in consiglio regionale”.

Il risultato dei partiti

Data per assodata la vittoria di Fedriga, ora occorre guardare ai risultati delle liste. Sembra strano, e in effetti lo è, ma le percentuali raccolte dalle forze politiche all’interno della coalizione di centrodestra possono in qualche modo incidere sulla vita e la salute della maggioranza di governo a livello nazionale. Difficile fare il confronto col risultato delle politiche di settembre, tuttavia una analisi è d’obbligo. Fratelli d’Italia ha raccolto circa il 18% dei consensi, decisamente meno quindi del 31% toccato solo lo scorso settembre anche se molto più rispetto al risicato 5% raccolto cinque anni fa sempre alle regionali. Una parte dei voti che erano andati alla Meloni a settembre è probabile sia finita alla lista del governatore, che insieme alla lista della Lega ha raccolto complessivamente circa il 30% dei consensi. Alle politiche di settembre il Carroccio si era fermato al 10,9%, mentre alle regionali del 2018 era arrivato al 34,87%.

Ma ecco i dati partito per partito. Quando mancano ancora poche sezioni da scrutinare, la Lega ha il 18,87%, FdI 18,18%, il Pd 16,65%, la lista Fedriga 17,51%, la lista Moretuzzo 6,32%, FI 6,72%, lista Azione-Iv-Più Europa 2,76%, M5s 2,48%, Avs 1,99%.

Sulla questione si è espresso anche lo stesso Fedriga: “Bisogna fare i paragoni sul 2018 – dice – Nel 2018 FdI era decisamente più bassa. Non si possono paragonare le politiche con le elezioni regionali. È sbagliato farlo, sono contesti totalmente diversi. Penso che FdI invece abbia avuto un ottimo risultato”.

L’affluenza

Per quanto riguarda l’affluenza, il dato sembra tenere senza crolli evidenti come successo invece in tutta Italia alle ultime elezioni politiche. Il dato finale parla di un 45,26% di elettori che si sono presentati alle urne, il 4% meno di cinque anni fa.

Articolo in aggiornamento

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