Politica

Elezioni, occhio centrodestra: perché non devi gasarti troppo

Il trionfo in Friuli Venezia Giulia è importante, ma non basta. Una cosa è certa: le difficoltà dell’opposizione

Meloni Salvini Berlusconi centrodestra

La notizia più importante di questi giorni, al netto dell’incriminazione di Donald Trump, resta ciò che è successo in Friuli Venezia Giulia dove Massimiliano Fedriga è stato confermato con il 60% dei voti. I giornali di destra si esaltano per questa “straordinaria vittoria”. Il Giornale ieri infatti titolava così: “Il tocco magico di Elly: la sinistra perde ancora”. Sallusti, su Libero, ironizzava invece sul fatto che la luna di miele del governo di centrodestra evidentemente non sia finita e, se invece c’è qualcosa che è iniziata, si tratta della fine del Pd sancita dall’abbraccio fra De Benedetti e Schlein.

Per carità, tutto vero e giusto, soprattutto la posizione di Sallusti. Rendiamoci però conto che stiamo parlando del Friuli Venezia Giulia dove il centrodestra bene o male è sempre stato piuttosto forte e dove un governatore come Fedriga ha lavorato bene negli ultimi anni. Il Friuli conta poco più di un milione e duecentomila potenziali votanti di cui meno della metà è andato alle urne. È vero che la coalizione di centrodestra ha superato il Pd, però stiamo calmi: quello che avviene in Friuli non è necessariamente quello che avviene nel resto d’Italia.

Diverso è il ragionamento che leggevo ieri sui giornali secondo cui la vera prova del governo è stata aver vinto in tre regioni su tre. Una cosa è certa: il centrodestra non è in pessima forma come qualcuno vorrebbe, ma attenti a non gasarsi troppo. L’altra cosa certa è che l’opposizione non se la passa bene. Il Messaggero evidenziava come il campo largo Pd-Movimento Cinque Stelle sia sotto il 30% mentre La Verità faceva notare come persino il movimento No-Vax abbia preso più voti del mitico Calenda. Questa cosa non è che mi rincuori, ma è la realtà descritta dai numeri di queste elezioni.

Nicola Porro, 5 aprile 2023