Commenti all'articolo Elezioni regionali, chi ha vinto e chi ha perso

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lucia
lucia
27 Gennaio 2020, 14:00 14:00

oggi la signora Segre non se la fila nessuno

IPOCRITA
IPOCRITA
27 Gennaio 2020, 13:20 13:20

vorrei solo far presente a tutti, che comunque chi non ha vinto comunque avuto una crescita esponenziale in Emilia Romagna. Quindi ha vinto chi non ha vinto, ma ha perso chi ha vinto. Crescerà sempre di più in questa terra così bella e ricca di storia e cultura. quelli che hanno vinto si sono asserragliati nel loro piccolo mondo che a breve crollerà. Ma tutti si dimenticano della Calabria, dove ha vinto e nettamente un nuovo corso politico. Leggete bene cosa sta succedendo. Salvini e i suoi alleati hanno ricreato il bipolarismo che gli servirà a livello nazionale. Una sconfitta val bene una nazione.

Saluti

franz
franz
27 Gennaio 2020, 13:19 13:19

PUNTO 6! Assolutamente.

ARMANDO TERRAMOCCIA
ARMANDO TERRAMOCCIA
27 Gennaio 2020, 12:57 12:57

In tutto il periodo della campagna elettorrale non ho mai sentito qualcuno affermare che l’Emilia-Romagna sia stata male amministrata ed il Governatore un incapace , gli Emiliani – Romagnoli notoriamente e a maggioranza benestanti ( komunisti con il portafoglio a destra ) rispetto alla media nazionale , non avevano un motivo valido per lasciare qualcosa di certo ( buona amministrazione ) per qualcosa di incerto. Adesso si che il Governo potrà imporre la sugar tax e far ormeggiare in un porto italiano la nave , ancora al largo e con i profughi/clandestini a bordo . Adesso aspettiamo le prossime elezioni regionali , chissà che dopo il bonus di 100 euro ai lavoratori dipendenti non se ne inventino uno altrettanto consistente per i Pensionati . Ci vorrebbero elezioni a getto continuo ……!

Valter
Valter
27 Gennaio 2020, 12:56 12:56

La sinistra intona il suo “Esultate !” convinta che L’Emilia Romagna rappresenti una nuova Stalingrado. Sarà sorpresa quando scoprirà che si tratta invece della replica in altra regione del “ridotto della Valtellina” da cui pensavano di ripartire i fascisti di Salò.

Laval
Laval
27 Gennaio 2020, 12:51 12:51

Promemoria, l’antisemitismo dell’Unione Sovietica

Il comunismo ha una antica tradizione antisemita; durante la prima guerra mondiale (Stalin), li annovera come dei nemici interni e subirono dure persecuzioni.

Con Marx “l’intellighenzia russa è più antisemita oggi che sotto lo Zar”, infatti è proprio da quell’anno che aumentò lo sforzo fatto dal partito contro l’antisemitismo (1926-30), un motivo valido per essere deportati poteva essere anche solo la nazionalità e che era un dovere dei marxisti aiutare i nazisti in questa campagna. L’odio contro gli ebrei permane dopo la guerra.

Rientrati gli ebrei russi dai campi nazisti nel 1947 vengono accusati di vagheggiare il vecchio modo di vivere ebraico e nel 1948 vennero arrestati tutti i più importanti rappresentanti della cultura yiddish, ebrei sovietici. Nel 1949 l’antisemitismo si rinforza con gli arresti che continuarono fino al 1953.

Dal Congresso per la Cultura ebraica (1956) fra deportati e fucilati, gli artisti o comunque gli ebrei coinvolti erano qualche centinaio. dove la maggior parte fu subito deportata in Siberia o sottoposti ad interrogatori lunghissimi durante i quali molti morirono. Nazisti e comunisti sono gli orrori, errori verso gli ebrei.

Nel 1957 viene tirato fuori tutto l’armamentario antisemita in forma cartacea da cui Il più infame di questi libri T. Kichno “Il Giudaismo senza imbellettature”, pubblicato dall’Accademia delle Scienza Ucraina nel 1963, degno della peggiore propaganda nazista.