Esteri

Elezioni Usa: i sondaggisti fanno la fine dei virologi - Terza parte

Perché l’informazione è nelle mani della politica e della pubblicità e la pubblicità decide: soffoca e dilata, impone agende pazzesche, un paese europeo, occidentale, che si appresta al lockdown pandemico può essere sconvolto da 7 attentati contemporanei ma l’attenzione dura un attimo, torna a focalizzarsi sulle escandescenze di una disperata che gira con un vibratore tra le natiche e uno in fama di giornalista glielo aziona “da remoto”.

Stando così le cose, non è tanto un candidato americano ad avere vinto ma il mondo che ha perso. Perché si è perso. Con tutti i suoi strumenti di controllo, di spionaggio, di analisi, di profilazioni, di raccolta dati in tempo reale, di riconoscimenti facciali, di telecamere onnipresenti, di lettura del pensiero, di social che squadernano tutto ad uso dei regimi, di trasmissioni telematiche, di 5 o 50 G, di vita remota, non è in grado di prevedere niente, di capire niente. Perché non può e perché non vuole.

Max Del Papa, 4 novembre 2020

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