Elkann nel cda di Meta, ma qui pensano a Musk

Il presidente di Stellantis è entrato nel consiglio di amministrazione del colosso che controlla Facebook e Whatsapp. Una notizia che si commenta da sola

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elkann meta

John Elkann è entrato nel consiglio di amministrazione di Meta, il colosso della Silicon Valley che, tra le altre cose, controlla Instagram, Facebook e Whatsapp. L’annuncio è arrivato direttamente dalla società di Mark Zuckerberg, che ha inoltre confermato l’ingresso di Dana White, presidente e Ceo di Ufc, la principale organizzazione mondiale di arti marziali miste, e Charlie Songhurst, investitore in aziende tecnologiche, con investimenti in oltre 500 start-up a livello globale. “Dana, John e Charlie porteranno un insieme di esperienze e di prospettive che ci aiuteranno ad affrontare le enormi opportunità che ci attendono con l’intelligenza artificiale, i dispositivi indossabili e il futuro della connessione umana”, ha detto Zuckerberg.

Soffermandosi sul numero uno di Stellantis, mister Meta ha evidenziato: “John ha una profonda esperienza nella gestione di grandi aziende globali e porta una prospettiva internazionale al nostro consiglio. Non vedo l’ora di lavorare con Dana, Charlie e John. Il 2025 sarà un anno importante per Meta e sono entusiasta di averli a bordo!”. “Sono onorato di poter contribuire al futuro di una delle aziende più significative del XXI secolo” le parole di Elkann: “Sono felice di apportare al Board la mia esperienza globale e una prospettiva di lungo termine, in una fase in cui Meta continua a plasmare e estendere i confini dell’innovazione e della tecnologia”.

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Aumenta dunque il potere di Elkann, per la gioia della sinistra e dei suoi house organ. Ma attenzione al solito condensato di incoerenza dei compagni. Sì, perchè pressochè quotidianamente dobbiamo fare i conti con editoriali, approfondimenti, interviste e persino lettere che denunciano il pericolo per la democrazia rappresentanto da Elon Musk, visionario imprenditore reo di aver sostenuto Donald Trump e di possedere la piattaforma social X, l’ex Twitter. Sì, perchè mister Tesla rischia di minare l’integrità e l’autorità dei governi nazionali con le sue campagne, soprattutto se contrarie alla sinistra.

Un tempo Musk era infatti un punto di riferimento per loro. Ma poi ha compreso la traiettoria woke-iper progressista della sinistra e i suoi pericoli, le sue storture. Da qui il sostegno a Trump e ai progetti di destra, basti pensare all’intesa con Nigel Farage in Gran Bretagna o all’endorsement per Afd in Germania. Ognuno è libero di fare ciò che vuole, ma solo se conviene alla sinistra, lo sappiamo. Da qui la campagna anti-Elon che ha visto protagonista persino l’Europa, con qualche solone pronto a bandire X.

Riassumendo, Musk è un pericolo per la democrazia mentre Elkann è un benefattore dell’umanità. Uno degli imprenditori più potenti al mondo nel board di un colosso che si occupa anche di piattaforme social come Instagram e Facebook. Senza dimenticar ei rfecenti scandali emersi, basti pensare all’ammissione dello stesso Zuckeberg in relazione alla censura in epoca Covid-19 per compiacere Joe Biden e il mondo repubblicano. Il mondo al contrario, direbbe qualcuno.

Tornando a Elkann, impossibile non soffermarsi sulla sua narrazione piuttosto distorta della realtà. In un messaggio ai dipendenti di Stellantis, mister Exor ha scritto: “Dobbiamo essere orgogliosi di quanto fatto fino ad oggi. Di fronte alle grandi sfide del nostro settore, nei quattro anni trascorsi dalla creazione di Stellantis abbiamo raggiunto molti traguardi importanti. È senza dubbio una base solida su cui continuare a costruire insieme il nostro futuro. Facciamo che il 2025 sia un anno fantastico”. Riscrivere la realtà. Non si può commentare in altro modo. Perchè i risultati di Stellantis sono stati semplicemente disastrosi: la produzione di auto in Italia nel 2024 è dimezzata, tornando ai livelli della Fiat del 1956. Senza dimenticare il crollo in Borsa, il flop elettrico e così via.

Franco Lodige, 7 gennaio 2025

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