Elly Schlein è una poveretta

Il podcast di Alessandro Sallusti dell’8 aprile 2023

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sallusti 8 apr

Come dire: se il buongiorno si vede dal mattino, Elly Schlein è davvero quella roba che sembra: una poveretta.

Allora: c’è un importante leader politico che sta sospeso in una stanza in terapia intensiva. Galateo istituzionale, buona educazione, buon senso, compreso il senso di umanità, vorrebbe che i rivali sospendano le ostilità ed esprimano la loro speranza che tutto finisca per il meglio. L’hanno fato subito tutti, meno uno. Anzi, una: per l’appunto non l’ha fatto Elly Schlein, segretaria del Pd, che ci ha messo ben tre gironi prima di mormorare – ieri -un “auguri”. Probabilmente, lo ha fatto solo perché il suo silenzio stava diventando imbarazzante anche per lei.

Ricordo che orriva l’anno 2014, quando un ictus colpì Pierluigi Bersani. Io dirigevo il giornale, quotidiano di proprietà della famiglia Berlusconi. Quello stesso giorno, non tre giorni dopo, titolai a tutta prima pagina “Forza Bersani” e scrissi un pezzo “Caro Bersani, non farci scherzi, che noi abbiamo bisogno di un nemico di valore con cui battagliare tutti i giorni e quel nemico sei tu”.
Berlusconi fece dichiarazioni pubbliche dello stesso tenore e mi risulta che in privato fu
ancora più affettuoso, cosa che poi, anche questo mi risulta, fu ricambiata dall’ex
segretario Pd quando fu il cavaliere, a finire, poco dopo, sotto i ferri dei chirurghi.

È ieri, ma evidentemente come se fosse passato un secolo, se una ragazzina senza arte ne parte,
che non ha mai lavorato un giorno in vita sua e che forse per questo è diventata leader
del più grande partito dell’opposizione, non sente, non dico bisogno, ma neppure il
dovere di spendere subito due parole chiare per il grande rivale e farlo poi soltanto
sotto la pressione dei giornali.

Già, perché ormai è troppo tardi. Elly Schlein è quella roba lì. Questo suo prolungato silenzio racconta di lei più di mille biografie. Ecco, non io, ma neppure il più sfegatato degli elettori PD dovrebbe fidarsi e affidarsi a una donna del genere.
La storia insegna, i forti concedono sempre l’onore delle armi, i deboli si affidano alla rappresaglia sperando così di chiudere per sempre la partita. Ma quanto sei deboli, signora, si fa per dire, Elly Schlein?

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