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Elly Schlein ha scelto il suo programma: perdere

Il Pd del neo-segretario è la fotocopia delle vecchie battaglie, con qualche spruzzata di sinistra sardina. Meloni può dormire sonni tranquilli

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L’agenda di Elly Schlein, nuovo segretario del Pd. Cosa abbia di innovativo non lo si è ancora ben capito: il Partito Democratico che verrà è in sostanza ciò che è già stato, una riedizione in salsa di sardina del programma che (a parole) già fu di Nicola Zingaretti e Enrico Letta, solo un tantino più spostato verso il radicalismo di sinistra per imbarcare volti nuovi del calibro di Roberto Speranza e Pierluigi Bersani.

Ieri La Repubblica, ben imbeccata, ha dedicato un’intera paginata per descrivere le battaglie che il Pd a trazione Schlein intende combattere. Tenetevi forte: proporre una legge sul fine vita, impantanatasi al Senato già la scorsa legislatura; rilanciare il matrimonio egualitario dei gay, per superare peraltro una legge (unioni civili) scritta e approvata da loro; favorire l’adozione, la stepchild adoption e il riconoscimento dei genitori gay in tutta la Ue; e poi legalizzazione della cannabis (sarà contento Mattia Santori), Ius soli (la propose anni fa un “nuovissimo” Matteo Orfini) e ovviamente il sempreverde ddl Zan, che pure Letta sostenne a spada tratta.

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Insomma: l’agenda di Elly Schlein è la stessa agenda di sempre del Pd. Magari sosterrà certe battaglie bi-lesbo-trans-femministe con più vigore, ma di quello parliamo: “diritti” di alcune minoranze, di cui però gran parte degli italiani non sente minimamente il bisogno. Non occorre essere un sondaggista per capire – come dice Carlo Buttaroni dell’Istituto Tecné – che “un partito che rivendica in modo eccessivo temi che non hanno molto a che fare con la vita dei cittadini” poi alle urne fa flop. È già successo, guarda caso, sia a Zingaretti che a Letta. Perché i ricchi magari si interessano di matrimonio egualitario, ma chi lavora da mattina a sera per portare a casa la pagnotta pensa ad altro. Tipo alle tasse, ai contratti, alla sicurezza nelle strade.

L’altra sera Elly a Otto e Mezzo ha detto che “i diritti sociali e i diritti civili sono inscindibili” (sì, certo), perché “le persone discriminate per i diritti civili fanno più fatica a lavorare, a fare impresa, a pagare le tasse”. Schlein è convinta che parlare di coppie gay non sia radical chic perché si tratta “di vite concrete”. Già, ma di una minoranza: rumorosa, ma pur sempre una sparuta minoranza che non basta a riempire le urne. Se questa sarà la strada intrapresa da Elly, Giorgia può dormire sonni tranquilli. Il Pd ripropone la sua cara vecchia strategia politica: perdere.

Giuseppe De Lorenzo, 10 marzo 2023

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