A quasi due mesi dalla sua elezione, il segretario del Partito democratico Elly Schlein (non me ne voglia se uso il maschile), decide finalmente di concedersi ai giornalisti, e lo fa nella sede romana dem di largo del Nazareno. Nella sua prima conferenza stampa il neosegretario ha toccato varie tematiche come sanità, immigrazione, Ucraina, Pnrr, reddito di cittadinanza, ma ha anche parlato di alleanze, nell’ottica di costruire un’alternativa a quello che definisce il “governo delle destre”, nei confronti del cui operato non ha certo risparmiato critiche. “Campioni mondiali di scaricabarile”, questa è l’etichetta che la Schlein ha cucito addosso ai componenti dell’esecutivo guidato da Giorgia Meloni, accusato senza mezzi termini di voler portare “l’Ungheria in Italia”, riferendosi al decreto Cutro, definito peggio dei decreti sicurezza di Salvini, in quanto “cerca di smantellare l’unico modello di accoglienza in grado di garantire l’inclusione sociale: l’accoglienza diffusa”.
L’affondo sul Pnrr
Ma gli attacchi del leader del Pd al governo non si sono limitati soltanto al capitolo immigrazione. Nel mirino di Elly Schlein sono finiti anche “i tagli nella sanità che si traducono in un restringimento dei servizi alle persone” nei confronti dei quali i dem “si opporranno con forza”. E poi, ancora, la gestione del Pnrr, che, manco a dirlo, viene giudicata negativamente dalla Schlein: “Non possiamo rischiare di non ricevere le risorse del Pnrr. Abbiamo l’impressione che si siano persi mesi sulla governance. Serve poi supporto agli enti locali che in questi mesi di governo Meloni non abbiamo visto: anche da loro passa la sfida dell’attuazione del Pnrr”.
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Anche sul tema del reddito di cittadinanza, poi, Elly Schlein ha espresso feroci critiche, sferrando un durissimo attacco all’esecutivo, accusato senza mezzi termini di voler dichiarare guerra ai poveri: “Non sappiamo nulla di ufficiale su quello che il governo vuole fare sul decreto lavoro. Si profila uno spezzatino del reddito di cittadinanza. Noi ci siamo opposti alla guerra del governo contro i poveri e contro la povertà.”
Poche idee, ma confuse
Sul capitolo Ucraina la leader dem si è detta favorevole al sostegno del suo partito a Kiev: “Abbiamo votato confermando il diritto del popolo ucraino a difendersi. Non ci sono cambiamenti di linea nel partito da questo punto di vista. Ieri ho incontrato l’ambasciatore ucraino e ho ribadito che continueremo a sostenere il suo popolo”. Purtuttavia, la Schlein ha comunque evidenziato le sue perplessità in merito all’impegno preso con la Nato di portare al 2 per cento del Pil le spese militari, rimarcando, come peraltro accaduto già accaduto in altre occasioni, tutta la timidezza del suo Pd nei confronti della causa ucraina.
Sulla spinosa questione del termovalorizzatore di Roma, Ponzio Pilato Schlein ha comodamente scelto di lavarsene le mani, precisando che si tratta “di una scelta già presa dall’amministrazione prima del congresso” e che “non era oggetto delle nostre primarie.” Semplice. E in merito alla proposta di Giuseppe Conte di fare fronte comune in opposizione all’esecutivo di centrodestra il segretario dem ha dichiarato: “Siamo sempre disponibili a sederci intorno a un tavolo. Abbiamo un atteggiamento propositivo: chi sta all’opposizione non può permettersi di aspettare che l’Italia fallisca”. Quella che si profila all’orizzonte tra Pd e M5s è dunque un’alleanza per la salvezza del Paese. Ca va sans dire.
Schlein attendista
Dulcis in fundo, alla domanda “come può fare il Pd a mettere in difficoltà la maggioranza”, l’illuminato segretario dem sembra avere già in tasca la soluzione. E che soluzione. “Sono abbastanza bravi da soli a spaccarsi tra di loro”, ha affermato convintamente.
Beh, che dire. A quanto pare la tanto decantata ‘resistenza’ della Schlein e del suo partito sembra fondarsi esclusivamente sulla speranza di un’implosione del centrodestra. Non esattamente il massimo per una partigiana come Elly. Anche perché, si sa, chi di speranza vive…
Salvatore Di Bartolo, 20 aprile 2023