Gli indifendibiliIl Porrodcast

Elogio della virilità

Il Porrodcast by Michele Silenzi

È bene sgombrare subito il campo da una questione, Virilità non è un libro contro il femminismo, è molto molto di più. E ciò va detto non per mettere le mani avanti, ma per prevenire quello sdegno isterico che nell’epoca della cancel culture si lancia all’istante contro alcune parole non appena vengono pronunciate. Del resto, gli sforzi compiuti per rendere neutrale il linguaggio svelano la natura delle aspirazioni delle nostre democrazie. Un linguaggio neutrale nel definire i generi presuppone una società neutrale rispetto al genere innescando così un meccanismo che pervade ogni aspetto della nostra esistenza: come ormai vediamo con chiarezza tutti i giorni intorno a noi.

La virilità è l’opposto della neutralità di genere. La virilità è una virtù che chiama l’individualità: la sua stessa essenza è l’irripetibilità del singolo che la impersona. La virilità non è un concetto, non è passibile di definizione universale ed è per questo motivo che la scienza fallisce nel descriverla. Mansfield, quindi, per dar voce alla virilità si rivolge a quelle discipline che della singolarità e del comune sentire si nutrono: la letteratura, la storia e, in una certa misura, la filosofia. Attraverso una ricca rassegna di figure che va da Theodore Roosevelt al vecchio e il mare di Hemingway, da Kipling a Dr. Jekyll e Mr. Hyde, passando per i filosofi del liberalismo e terminando con Platone e Aristotele, l’autore ci racconta la virilità e il suo valore per l’essere umano, smascherando la stoltezza dell’ostilità ad essa dichiarata non in nome di valide ragioni, ma per partito preso.

Michele Silenzi, 18 giugno 2023