Esteri

Emergenza Covid? L’ondata in Inghilterra sta finendo

Boris Johnson non vuole il green pass. Il “piano B” resta nel cassetto: no a nuove restrizioni

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La speranza inglese è che Boris Johnson non debba dare il “via” al piano B per la lotta alla pandemia, limitandosi a contenere il coronavirus senza ulteriori restrizioni. Nelle scorse settimane era tutto un “al lupo, al lupo”, con i media italiani pronti a condannare il freedom day del 19 luglio, quando i sudditi di Sua Maestà hanno detto addio ad ogni limitazione e sono tornati a vivere come sempre. “Contagi fuori controllo, Johnson pensa al green pass”, scrivevano i media nostrani pronti a condannare BoJo. Bugie: l’ipotesi non s’è mai concretizzata. E adesso che i contagi sembrano anche rallentare, si fa sempre più strada l’idea che il piano B possa restare tranquillamente nel cassetto: di lasciapassare verdi il governo britannico non ne vuol sentirne parlare.

In fondo a preoccupare BoJo non c’è solo il piano sanitario, ma anche quello economico. Uno studio sul tavolo del governo ha calcolato che l’introduzione del green pass e dello smartworking, sebbene ad un livello decisamente meno rigido rispetto a quello italiano, costerebbe all’economia d’Oltremanica qualcosa come 18 miliardi di sterline. Ovvero 20 miliardi di euro. Per questo il ministro britannico per la Sanità, Sajid Javid, ritiene che “la decisione giusta sia imparare a convivere con il virus”, investendo sui vaccini e tenendo d’occhio i numeri. Certo, è innegabile che i dati dei contagi nei giorni scorsi fossero saliti e non poco, toccando anche quota 56mila. Ma grazie alla campagna vaccinale iniziata presto e in stato avanzato, i decessi non sono mai tornati ai livelli di gennaio 2021: se allora morivano anche 1.300 persone al giorno, oggi si registrano intorno ai 140 decessi giornalieri. Differenza sostanziale, visto e considerato che per ora la pressione sul sistema sanitario “non è insostenibile”.

Il premier lo ha ribadito anche nelle scorse ore: non ci sono segnali che lasciano pensare alla necessità di tornare in lockdown. Basta osservare bene i dati. I contagi giornalieri stanno scendendo e sembrano aver scavallato l’apice. I ricoveri rallentano più lentamente, ma è normale: tra infezione ed eventuale approdo in ospedale passano alcuni giorni, dunque le due “curve” (contagi-ricoveri) reagiscono con tempi diversi. Anche il calo dei decessi non è ancora rilevabile, ma comunque – come visto – parliamo di metriche ben diverse da quelle della piena emergenza pandemica. “Ovviamente teniamo d’occhio i numeri, ma la protezione più efficace resta il vaccino e il lancio delle somministrazioni della terza dose – ha detto il Cancelliere dello Scacchiere, Rishi Sunak – C’è un ripiego, c’è un piano B. I dati suggeriscono che non è necessario oggi. Se la situazione dovesse cambiare, ovviamente il governo agirà”. Per ora, però, niente green pass e vita normale. Convivere col virus si può. Almeno sotto il regno di Elisabetta II.