Considero irrilevante chi vinca, tanto le due coalizioni che li supportano, per motivi diversi, non contano nulla in termini di potere esecutivo. Tutto è stato deciso nell’agosto scorso: questo Parlamento ha un solo compito, fare melina per due anni e poi nominare il nuovo Presidente della Repubblica. Per la gestione corrente del Paese ci si affida al pilota automatico dell’Europa, per la politica estera al duo di Aquisgrana, i fucilieri dello spread e del debito finché c’è Conte restano acquartierati nelle loro caserme-università, la troika è in ferie.
Giuseppe Conte deve semplicemente fingere di fare il Premier (ci riesce alla grande), in realtà guadagnare tempo per due anni. A quel punto verrà nominato il nuovo Presidente della Repubblica, già scelto e già con il gradimento del duo di Aquisgrana, della Commissione, del Fmi, della Bce. Non deve neppure rifarsi il guardaroba, perché quello che ha è già presidenziale. Un colpo di ferro e oplà: pronto per il Colle. L’Establishment festeggerà, io no. Avrei preferito non uno chef ma un cuoco vero, che usa prodotti italiani, Giorgione Barchiesi.
Riccardo Ruggeri, 24 gennaio 2020