I cavidotti elettrici possono essere pensati alla stregua dei nervi del nostro corpo: portano impulsi, luce, energia alla vita quotidiana di famiglie e imprese. Per funzionare al meglio è però fondamentale che quei cavi passino da snodi sempre più moderni ed efficienti anche dal punto di vista ambientale, all’inizio così come alla fine del loro percorso (vicino alle nostre case e aziende). Ecco perché il big dell’energia Enel ha presentato “New Energies”: il progetto, curato dalla divisione Enel Grids e affidato alla matita dello studio di architettura Umwelt, per ripensare le cosiddette cabine “primarie”, cioè quelle incaricate di ricevere elettricità dalle linee ad alta tensione e trasformarla per distribuirla agli utenti.
Panelli fotovoltaici e largo alla vegetazione
Grazie al progetto New Energies, le cabine primarie di Enel valorizzeranno al meglio tutti gli elementi naturali (sole, luce, vento e acqua piovana) per ridurre al minimo l’impatto sul territorio e massimizzare la loro efficienza energetica con il migliore rapporto tra investimenti e benefici. Enel, guidata dall’ad Flavio Cattaneo, accelera gli investimenti per innovare l’infrastruttura elettrica e renderla sempre più resiliente. Tutto questo considerandone l’impronta carbonica lungo l’intero ciclo di vita, così da creare una rete capace di facilitare l’integrazione delle fonti rinnovabili e di accelerare il percorso del Paese verso l’elettrificazione. In particolare, le nuove cabine Enel prevedono alla base un pavimento poroso studiato per far penetrare l’acqua piovana ed evitare così il formarsi delle isole di calore, alla sommità un tetto che ospita i pannelli solari. Un new deal verde che ispira anche la recinzione, contraddistinta da un disegno modulare che lascia passare luce e vento; allo stesso modo attorno alla cabina viene favorito il massimo ripristino della vegetazione grazie al metodo Miyawaki, che prevede la piantumazione di specie autoctone più piccole al di sotto di alberi più alti. Sempre nella sfida green per gli impianti primari, Enel Grids e Hitachi Energy hanno omologato un trasformatore di potenza nominale di 40 MVA caratterizzato da un’innovativa soluzione ecologica che permetterà un graduale azzeramento delle emissioni indirette.
Dal 2024 arrivano le Enel Box
Proprio per dare un nuovo volto alla rete in chiave sempre più sostenibile, al progetto per le cabine primarie si affianca “Enel Box”, il nuovo design delle cosiddette cabine “secondarie” (cioè dedicate alla trasformazione della media tensione a bassa) elaborato da Eugenio Bini. Entro fine dicembre sarà conclusa la fase di progettazione delle nuove Enel Box che saranno così installate già dai prossimi anni.
Al lavoro per 73 milioni di utenti
Enel contribuisce alla transizione energetica anche attraverso Enel Grids. La divisione distribuisce energia elettrica a 73 milioni di utenti finali in otto paesi nel mondo grazie al lavoro di oltre 30mila persone lungo una rete di due milioni di chilometri. Una rete di distribuzione che sta diventando sempre più centrale con la crescita delle rinnovabili diffuse sul territorio, con i cittadini auto-produttori e con la progressiva elettrificazione delle nostre società.
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