Commenti all'articolo Energia, inflazione, follie green: cosa imparare dalle rivolte in Sri Lanka
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Andrea G.
12 Luglio 2022, 15:31 15:31
Ma e’ chiaro che i cambiamenti dei cicli produttivi comportano costi enormi che devono per forza essere pagati dalla collettivita’ (da chi altro senno’?). Le aziende possono assumersi la loro quota parte, ma la maggior parte resta a carico degli Stati cioe’ della popolazione in generale. Si tende sempre a differenziare spesa/debito pubblico con spesa/debito privato, ma nella realta’ le due cose sono interconnesse. Lo Stato paga le spese e i debiti con i soldi dei privati (si chiamano tasse/imposte/contributi!). Quando vedo una pubblicita’ “green” dico bella! Ma poi penso “ma quanto mi costa di piu’?”
Davide777
12 Luglio 2022, 13:27 13:27
Toh, obbedire comporta disastri per chi esegue e nessuna conseguenza per chi ordina.
Per quanto sia giusto ridurre l’impatto umano sull’ambiente, qualsiasi persona assennata capisce che ciò deve essere fatto in maniera progressiva e ragionata e non da un momento all’altro e, soprattutto, deve essere fatto dai Paesi che di più impattano sull’ecosistema (Stati Uniti, Canada, Australia, Germania, Cina, Giappone) e non da quelli il cui impatto è pari a 0. Questi ultimi resteranno, appunto, senza cibo ma l’ambiente non trae alcun giovamento.
Buona notizia che un altro burattino di Washington sia dovuto fuggire a gambe levate.
Mosè
12 Luglio 2022, 0:39 0:39
Non è detto che non debbano scappare a gambe levate e non solo in Italia.
Credo che sul Britannia o altri luoghi ameni ove sono soliti riunirsi certi farabutti al riparo da occhi e orecchi indiscreti, l’argomento che tiene banco sia, fino a che punto possiamo tirare la corda?
Fino a quando non si renderanno conto che li stiamo portando verso una dittatura in perfetto stile 1984?
Stampa omologata, social network con il ban sempre pronto se non sei allineato, politiche sempre più coercitive e restrittive delle libertà, povertà in costante aumento per diventare motivo di distrazione di massa.
Gaetano79
11 Luglio 2022, 22:57 22:57
Vorrei segnalare alcune correzioni all’articolo:
1) I fertilizzanti prodotti artificialmente dall’uomo si chiamano “fertilizzanti sintetici”, non “fertilizzanti chimici”. Tutti i fertilizzanti, sia naturali, sia sintetici, sono composti da sostanze chimiche: sali minerali e sostanze organiche.
2) “Nitrogeno” è un brutto calco dell’inglese “nitrogen”, che vuol dire azoto. In questo caso, “nitrogen” deve essere tradotto con “fertilizzanti azotati”. Alcuni esempi di questa categoria di fertilizzanti sintetici: nitrati, nitriti, sali di ammonio, urea.
Per il resto, concordo con l’articolo. (continua)
Roberpier
11 Luglio 2022, 22:17 22:17
Ahahah…questo purtroppo in italia non succederà ci prendono x il c… ma noi siamo forti in idiozia, nessuno si sfoga, nessuno riesce a smuovere draghi e compagnia bella, anzi il draghetto visto la nostra debolezza pensa di diventare pdr x farci scomparire nelle fauci della germania. Clandestini appena arrivati grazie a lamorgese e quelli nati qui commettono delitti che non vengono nemmeno scritti sui giornali…reddito agli sfaticati…chiamato di cittadinanza, molti fanno figli x aumentarlo!
Benny
11 Luglio 2022, 21:09 21:09
E speriamo che ci siano almeno le proteste anche nel nostro paese. Per quel che so da diretta conoscenza, anche in Italia gli agricoltori sono sul piede di guerra ma le associazioni di categoria li trattengono, li blandiscono e li ostacolano; altrimenti già vedremmo manifestazioni e rivolte. Una misura su tutte per blandire è la legge per mantenere il prezzo minimo all’ingrosso al costo di produzione, solo che il costo viene calcolato in maniera inadeguata. Se ne accorgeranno. Chissà quanto reggeranno ancora
Ma e’ chiaro che i cambiamenti dei cicli produttivi comportano costi enormi che devono per forza essere pagati dalla collettivita’ (da chi altro senno’?). Le aziende possono assumersi la loro quota parte, ma la maggior parte resta a carico degli Stati cioe’ della popolazione in generale. Si tende sempre a differenziare spesa/debito pubblico con spesa/debito privato, ma nella realta’ le due cose sono interconnesse. Lo Stato paga le spese e i debiti con i soldi dei privati (si chiamano tasse/imposte/contributi!). Quando vedo una pubblicita’ “green” dico bella! Ma poi penso “ma quanto mi costa di piu’?”
Toh, obbedire comporta disastri per chi esegue e nessuna conseguenza per chi ordina.
Per quanto sia giusto ridurre l’impatto umano sull’ambiente, qualsiasi persona assennata capisce che ciò deve essere fatto in maniera progressiva e ragionata e non da un momento all’altro e, soprattutto, deve essere fatto dai Paesi che di più impattano sull’ecosistema (Stati Uniti, Canada, Australia, Germania, Cina, Giappone) e non da quelli il cui impatto è pari a 0. Questi ultimi resteranno, appunto, senza cibo ma l’ambiente non trae alcun giovamento.
Buona notizia che un altro burattino di Washington sia dovuto fuggire a gambe levate.
Non è detto che non debbano scappare a gambe levate e non solo in Italia.
Credo che sul Britannia o altri luoghi ameni ove sono soliti riunirsi certi farabutti al riparo da occhi e orecchi indiscreti, l’argomento che tiene banco sia, fino a che punto possiamo tirare la corda?
Fino a quando non si renderanno conto che li stiamo portando verso una dittatura in perfetto stile 1984?
Stampa omologata, social network con il ban sempre pronto se non sei allineato, politiche sempre più coercitive e restrittive delle libertà, povertà in costante aumento per diventare motivo di distrazione di massa.
Vorrei segnalare alcune correzioni all’articolo:
1) I fertilizzanti prodotti artificialmente dall’uomo si chiamano “fertilizzanti sintetici”, non “fertilizzanti chimici”. Tutti i fertilizzanti, sia naturali, sia sintetici, sono composti da sostanze chimiche: sali minerali e sostanze organiche.
2) “Nitrogeno” è un brutto calco dell’inglese “nitrogen”, che vuol dire azoto. In questo caso, “nitrogen” deve essere tradotto con “fertilizzanti azotati”. Alcuni esempi di questa categoria di fertilizzanti sintetici: nitrati, nitriti, sali di ammonio, urea.
Per il resto, concordo con l’articolo. (continua)
Ahahah…questo purtroppo in italia non succederà ci prendono x il c… ma noi siamo forti in idiozia, nessuno si sfoga, nessuno riesce a smuovere draghi e compagnia bella, anzi il draghetto visto la nostra debolezza pensa di diventare pdr x farci scomparire nelle fauci della germania. Clandestini appena arrivati grazie a lamorgese e quelli nati qui commettono delitti che non vengono nemmeno scritti sui giornali…reddito agli sfaticati…chiamato di cittadinanza, molti fanno figli x aumentarlo!
E speriamo che ci siano almeno le proteste anche nel nostro paese. Per quel che so da diretta conoscenza, anche in Italia gli agricoltori sono sul piede di guerra ma le associazioni di categoria li trattengono, li blandiscono e li ostacolano; altrimenti già vedremmo manifestazioni e rivolte. Una misura su tutte per blandire è la legge per mantenere il prezzo minimo all’ingrosso al costo di produzione, solo che il costo viene calcolato in maniera inadeguata. Se ne accorgeranno. Chissà quanto reggeranno ancora