Politiche green

Ennesima follia Ue: vanno rottamate pure le auto riparabili

unione europea scuola © Yaroslav Danylchenko e valentinrussanov tramite Canva.com

È proprio il caso di dirlo: dalle parti di Bruxelles le follie a tinte green non conoscono limite. Anzi, è proprio nel momento in cui si pensa di aver raggiunto l’apice della stupidità e della prepotenza che gli eurocrati decidono di stupire tutti e tirare fuori dal cilindro una nuova incredibile trovata. L’ultima in ordine di tempo riguarda ancora una volta le automobili. Come se per i vessati cittadini europei non fosse già abbastanza la direttiva che impone lo stop ai motori a combustione a partire dal 2035. Evidentemente no. Non è sufficiente. Adesso l’Ue pretende anche di imporre la rottamazione forzata di quei veicoli che considera obsoleti.

Ebbene sì, il genio creativo dei burosauri europei si accinge a partorire l’ennesimo tragicomico regolamento, attraverso cui stabilire dall’alto se un determinato veicolo può ancora essere riparato, oppure se bisogna spedirlo direttamente al macero, anche nei casi in cui si potrebbe tranquillamente intervenire con una banalissima riparazione. Una proposta assurda e del tutto insensata quella avanzata dall’Ue, che lede la libertà di scelta e il diritto di proprietà dei cittadini dell’Unione, e non tiene minimamente conto né del valore d’uso, né tantomeno del valore affettivo dei veicoli, come sottolinea Isabella Tovaglieri, componente della commissione Industria e Energia del Parlamento europeo, che promette di dare battaglia contro la folle proposta della Commissione.

Ma non solo. Perché, come in diversi altri casi, ancora una volta un regolamento europeo calato furbescamente dall’alto minaccia di rivelarsi un’autentica spada di Damocle che incombe sulla testa dei cittadini europei e rischia di penalizzare tutti coloro i quali non dovessero trovarsi nelle condizioni di poter sostituire la loro auto nei modi e nei tempi stabiliti in sede comunitaria. Il citato regolamento, infatti, imporrebbe di rottamare tutti quei veicoli non rispettosi dei nuovi cervellotici criteri europei, e ciò, al fine di anticipare la predetta scadenza del 2035.

La stessa proposta della Commissione, tuttavia, non specifica su chi dovrebbe gravare il costo della rottamazione e neppure come un cittadino privo delle necessarie risorse economiche dovrebbe acquistare una nuova automobile. Questo non è dato sapersi. Chissà. La sensazione, inutile dirlo, è che, come spesso accade quando c’è di mezzo Bruxelles, il peso economico della rivoluzione green andrà a riversarsi interamente sulle tasche del cittadino.

Anche perchè, ormai è fin troppo chiaro: lo sport preferito dai furbi burocrati europei è giocare a fare gli ecologisti sulle spalle altrui. E come sempre, a pagare il salato conto delle folli imposizioni di Bruxelles ci penserà Pantalone.

Salvatore Di Bartolo, 15 gennaio 2023

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