La città di Torino si trova al centro di un acceso dibattito a seguito degli episodi di violenza verificatisi nei pressi del cantiere per l’Alta Velocità in Val di Susa tra il 2020 e il 2021, con il centro sociale Askatasuna al centro delle indagini della magistratura. Centro sociale a cui la Presidenza del Consiglio dei ministri ha chiesto 6,8 milioni di euro a risarcimento dei danni riscontrati durante le manifestazioni dei ribelli.
L’Avvocatura dello Stato, che rappresenta gli interessi di enti governativi quali la Presidenza del Consiglio dei Ministri e i ministeri della Difesa e dell’Interno, ha depositato oggi la richiesta. Tale cifra intende coprire sia i danni materiali sia le spese non patrimoniali legate alle indagini e alle necessarie misure di sicurezza adottate in risposta alle proteste.
Uno degli episodi più critici è stato il tentato sabotaggio del cantiere Tav, che ha evidenziato la necessità di un massiccio dispiegamento di forze dell’ordine per garantire la sicurezza del sito e la protezione dei lavoratori. I dati relativi al personale impiegato – 17.974 uomini nel 2021 e 6.691 l’anno seguente – riflettono l’impatto significativo sulle risorse dedicate all’ordine pubblico e alla sicurezza a livello nazionale. Alla richiesta monstre del governo si aggiunge anche quella da un milione di euro dell’avvocato Daniele Zaniolo a nome della Telt, la società Italo francese per la realizzazione del tunnel, convinta che gli assalti alla Tav sia configurabili come “sabotaggio”.
La posizione della difesa, guidata dall’avvocato Claudio Novaro, contesta l’interpretazione della Procura di Torino, negando l’esistenza di una vera e propria regia criminale dietro le azioni di Askatasuna. Secondo Novaro, si tratterebbe piuttosto di un fenomeno collettivo e spontaneo, condiviso con altri gruppi e individui senza una struttura organizzativa rigida, un aspetto che, a loro avviso, dovrebbe incidere sull’esito del processo.
I pm hanno chiesto condanne per 88 anni di carcere complessivi. A 16 degli attivisti è contestata anche l’associazione a delinquere.
Dall’altra parte, Elena Chiorino, vicepresidente della Regione Piemonte, sottolinea l’importanza della richiesta di risarcimento come segno di una netta condanna verso azioni illegali e violente, soprattutto quando queste minacciano progetti cruciali per lo sviluppo regionale e il benessere collettivo. L’Askatasuna, per dire, è il centro sociale dove Ilaria Salis è andata in visita non molto dopo la sue elezione all’Europarlamento.
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