“Era una bloggherina”. Che ridere Trussardi che si cucina l’ingrata Ferragni

L’influencer smentisce flirt con l’imprenditore: “Non lo conosco neanche”. E lui si infuria: “L’ufficio stampa mangia troppi panettoni”

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ferragni trussardi

Per un paio di giorni i social si erano scaldati a causa di rumor su un possibile flirt tra Chiara Ferragni e Tomaso Trussardi. Tali voci sono state immediatamente smentite dallo staff dell’influencer, attribuendo le notizie a mere speculazioni. Ma le modalità con cui lo staff di Ferragni ha messo a tacere le speculazioni è andato di traverso all’imprenditore, che ha risposto a tono.

L’accenno a un flirt era stato liquidato infatti con un laconico “non lo conosco neanche”. E la frase non è piaciuta a Trussardi che ieri su Instagram ha risposto per le rime: “Conosciamo Chiara Ferragni da molti anni, da quando era una semplice ma talentuosa “bloggherina” la quale ancora faticava ad essere invitata alle sfilate – si legge – Noi, di contro, abbiamo sempre creduto in lei (come in Valentina Ferragni che ha collaborato altrettanto strettamente con noi”). Insomma, l’imprenditore non l’ha presa affatto bene. Le sorelle Ferragni “hanno sempre preso parte spontaneamente alle nostre iniziative tra cui le runway dove ho incontrato Chiara l’ultima volta circa quattro anni fa”. Trussardi non è infuriato, ma infastidito forse sì. “Debbo dire che c’è sempre stato unicamente un rapporto di stima e simpatia professionale con tutta la famiglia ambo le parti”, però “liquidare tutto ciò con ‘non lo conosco neanche’ è riduttivo ed offensivo rispetto ad un passato professionale che merita la sua corretta dimensione”.

Il tutto condito dall’imbarazzante intervista che due giorni fa Ferragni ha concesso al Corriere della Sera pochi giorni dopo la notizia della presunta separazione dal marito Fedez. Pare che milioni di persone abbiano letto le sue risposte ai cronisti, che vertevano sul gran caos del pandoro Balocco, e dunque non sarà sfuggita loro la domanda sulla carità all’ospedale Regina Margherita di Torino. Chiedevano i cronisti: “Senza beneficenza, le sue società avrebbero incassato di più”. Risposta: “Probabilmente, un pochino sì”. Il problema di Chiara, forse, non è solo l’ufficio stampa. Deve essersi ingolfato l’intero sistema comunicativo.

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