Commenti all'articolo Esame di Stato, perché gli studenti devono fare lo scritto
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32 Commenti
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Flavio Pantarotto
16 Febbraio 2022, 8:29 8:29
Certo, scrivere libera!
Altrimenti noi commentatori cosa scriveremmo a fare?
F. Cirillo scrive in un modo che “si sente”, come pochi.
Ma stiamo parlando (scrivendo) di un Esame di Stato che dovrebbe verificare cosa gli studenti hanno imparato.
Come tutti, ciò che è stato loro insegnato!
Se due su dieci non sapessero scrivere rivelerebbero forse talenti diversi;
fossero quattro, già sarebbe un segnale forte e chiaro;
oltre, significa che la scrittura non ha fatto parte dei programmi.
Richiederla a fine ciclo non è come se l’esame pratico per la patente B
si facesse con l’autotreno?
A tracciare crocette sono bravissimi.
Davide V8
15 Febbraio 2022, 20:11 20:11
Esame di stato. Stato si scrive minuscolo.
Ricordate quando era l’esame di maturità?
La distruzione culturale passa anche dall’uso di questa terminologia.
Franco
15 Febbraio 2022, 19:32 19:32
“I ragazzi di quinta dovrebbero pretendere di poter scrivere all’esame, perché scrivere rende liberi.”
I ragazzi della quinta sanno bene che scrivere all’esame non rende affatto liberi, al contrario rende sostanzialmente prigionieri.
Prigionieri di una Commissione che giudica e ti giudica per quello che hai scritto.
Ernesto De Pascalis
15 Febbraio 2022, 17:57 17:57
Non lo vogliono fare per il semplice fatto che non sanno più scrivere. Ai miei tempi si faceva la prova scritta per quasi tutte le materie. Ad esclusione di educazione fisica e religione.
Pico
15 Febbraio 2022, 16:50 16:50
I giovanotti e le giovanotte devono rendersi conto che di questo passo si ritroveranno a far la fila alla Caritas a mendicare un pezzo di pane. Sono praticamente analfabeti, presuntuosi e pieni di se senza avere nulla nella zucca. Si rassegnino a studiare e a mettersi slla prova. La manna dal cielo non arriva, benché i grnitori iperprotettivi e beoti co credano.
Pigi
15 Febbraio 2022, 16:48 16:48
Imparare a scrivere con tutte le dieci dita della tastiera dovrebbe diventare obbligatorio.
Svolgere i temi al computer e non con la penna potrebbe abituare alla vita reale, dove si usa la videoscrittura e si può correggere quanto si vuole. Inoltre l’insegnante non sarebbe più influenzato dalla calligrafia dell’alunno.
Certo, scrivere libera!
Altrimenti noi commentatori cosa scriveremmo a fare?
F. Cirillo scrive in un modo che “si sente”, come pochi.
Ma stiamo parlando (scrivendo) di un Esame di Stato che dovrebbe verificare cosa gli studenti hanno imparato.
Come tutti, ciò che è stato loro insegnato!
Se due su dieci non sapessero scrivere rivelerebbero forse talenti diversi;
fossero quattro, già sarebbe un segnale forte e chiaro;
oltre, significa che la scrittura non ha fatto parte dei programmi.
Richiederla a fine ciclo non è come se l’esame pratico per la patente B
si facesse con l’autotreno?
A tracciare crocette sono bravissimi.
Esame di stato. Stato si scrive minuscolo.
Ricordate quando era l’esame di maturità?
La distruzione culturale passa anche dall’uso di questa terminologia.
“I ragazzi di quinta dovrebbero pretendere di poter scrivere all’esame, perché scrivere rende liberi.”
I ragazzi della quinta sanno bene che scrivere all’esame non rende affatto liberi, al contrario rende sostanzialmente prigionieri.
Prigionieri di una Commissione che giudica e ti giudica per quello che hai scritto.
Non lo vogliono fare per il semplice fatto che non sanno più scrivere. Ai miei tempi si faceva la prova scritta per quasi tutte le materie. Ad esclusione di educazione fisica e religione.
I giovanotti e le giovanotte devono rendersi conto che di questo passo si ritroveranno a far la fila alla Caritas a mendicare un pezzo di pane. Sono praticamente analfabeti, presuntuosi e pieni di se senza avere nulla nella zucca. Si rassegnino a studiare e a mettersi slla prova. La manna dal cielo non arriva, benché i grnitori iperprotettivi e beoti co credano.
Imparare a scrivere con tutte le dieci dita della tastiera dovrebbe diventare obbligatorio.
Svolgere i temi al computer e non con la penna potrebbe abituare alla vita reale, dove si usa la videoscrittura e si può correggere quanto si vuole. Inoltre l’insegnante non sarebbe più influenzato dalla calligrafia dell’alunno.
Quello che conta è il risultato.