Pubblico volentieri questa lettera di una cittadina polacca segnalatami da Giorgio Spaziani Testa. Una lettera, indirizzata al presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, in cui viene impartita una lezione di libertà agli italiani.
Buona Pasqua signor Sindaco,
le scrivo in quanto sindaco della città in cui ho avuto la cittadinanza italiana e in cui ho dato alla luce i miei figli, nonché scrivo al Presidente dell’Anci.
Già nel 1939 e dopo nel 1946 la mia famiglia in Polonia ha subito un esproprio coatto della proprietà privata rispettivamente per mano dei nazisti e dei sovietici; mai avrei pensato che questo potesse riaccadere oggi per mano di uno Stato democratico.
In seguito al trasferimento a Roma per lavoro, a gennaio 2020 affittiamo la nostra casa (a Palese) a una famiglia di tre persone il cui capofamiglia è un pensionato statale con reddito elevato. Da subito sorgono le prime anomalie, fra assegni impagati e bonifici falsificati, così da subito capiamo che hanno deciso di truffarci e non pagarci. Da subito partiamo con l’azione legale e nonostante il giudice abbia emesso subito lo sfratto, i personaggi in questione (da quello che abbiamo capito sono abusivi seriali) sono, grazie al blocco degli sfratti, tranquillamente ancora in casa e fanno una bella vita; questo caso, come ben capisce, non ha niente a che vedere con l’emergenza Covid.
Noi su quella casa paghiamo il mutuo, l’Imu (per la quale può tranquillamente verificare), le tasse su un reddito che non abbiamo mai percepito, ovviamente ci dobbiamo mantenere a Roma (con due figli piccoli), ora siamo arrivati al punto che devo vendere la nostra a casa a Bari perché siamo affogati dai pagamenti. Quella casa è l’ancora che ci lasciava legati alla città chissà per un ritorno nostro o dei nostri figli in futuro, ma per ora dobbiamo abbandonare questo sogno.
Anzi ci dobbiamo anche sentir dire dalla ministra Cartabia che è un sacrificio sopportabile; per noi cittadini per bene è una pena inconcepibile, non capiamo cosa abbiamo fatto di male alla nostra società per meritarci questo trattamento, mentre i delinquenti ladri di case sono al contrario nostro tutelati dallo Stato. Questa mia lettera, come ben sa vale per migliaia di tanti altri cittadini italiani, e quando i “soldi degli altri” finiranno le macerie saranno visibili a tutti; sa benissimo che perpetrando questo blocco degli sfratti e queste leggi completamente a favore degli inquilini (qualunque sia il loro comportamento), un giorno compariranno tristemente sugli annunci di affitto “Non si affittano case alle famiglie”. Purtroppo la cronaca già comincia a riportare vicende dei casi più disperati di gente che comincia a farsi giustizia da sola e questo non va bene…
Mi sono permessa di scriverle, perché riconosco il suo valore sia come uomo che come amministratore pubblico, in quanto le evidenze del suo buon operato come sindaco sono alla luce del sole; ora le chiediamo come Presidente dell’Anci uno sforzo superiore riportando al governo l’attenzione su queste situazioni non più sostenibili per i cittadini per bene che qualche volta devono essere anche rappresentati.
Sicura di un suo impegno a riguardo, Le auguro buon lavoro.
Magdalena Wawrzyńska, 5 aprile 2021