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Con Luigi Di Maio al Ministero del Lavoro credevamo di aver raggiunto l’apice del paradosso. Almeno fin quando non è apparsa sulla scena politica una certa Ilaria Salis, al cui cospetto persino il buon Giggino può tranquillamente considerarsi poco più che un semplice dilettante.
Dopo aver miracolosamente ottenuto uno scranno a Bruxelles nelle liste di Alleanza Verdi e Sinistra, la maestrina antifà col vizietto dell’occupazione abusiva ha ricevuto la nomina quale membro della Commissione Giustizia, Libertà Civili e Affari Interni del Parlamento europeo. Si, proprio così. Avete letto bene. E soprattutto non si tratta di una boutade. Tutto vero. La nuova paladina della sinistra, fresca di detenzione in Ungheria (dove è accusata di violenza e lesioni aggravate), con all’attivo un curriculum criminale di tutto rispetto, che conta nel dettaglio: 4 condanne passate in giudicato, 29 denunce e 90 mila euro da saldare ad Aler Milano (l’ente che gestisce il patrimonio immobiliare e i servizi abitativi pubblici nel capoluogo lombardo), rappresenterà l’Italia in Europa nella commissione permanente che si occupa tra le altre cose di Giustizia.
E d’altronde, chi meglio di lei? Da buona pluripregiudicata, Ilaria saprà senz’altro far valere il suo ampio bagaglio di esperienza diretta in tema giudiziario per curare l’interesse nazionale in sede comunitaria. Intanto, la compagna Salis ha già abbondantemente dimostrato di saper curare, e anche bene, i suoi di interessi: dopo il seggio in Parlamento per ottenere l’immunità, adesso anche un bel posto in commissione Giustizia, per monitorare più da vicino le prossime mosse dei giudici ungheresi, decisi, a quanto pare, a chiedere all’Ue la revoca dell’immunità parlamentare per la neo eurodeputata di Avs.
Salvatore Di Bartolo, 21 luglio 2024
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