Gli elettori europei hanno mandato alla Commissione e al Parlamento un messaggio chiaro: va invertita la rotta. Occorre che la maggioranza e il Governo italiani s’impegnino sin da subito per dare vita a una maggioranza europea diversa da quella uscente, che metta al primo posto il totale ripensamento dell’intero Green Deal, a partire da quel provvedimento sull’efficientamento energetico degli immobili, la cosiddetta direttiva “case green”, sulla quale hanno opportunamente votato contro, pur dopo aver contribuito a migliorarla.
Chi si affretta a dire che la maggioranza Ursula è tecnicamente riproponibile non ha compreso, o si rifiuta di farlo, che l’aria è cambiata, che gli europei si sono fatti sentire e che i partiti devono agire di conseguenza, a meno che alcuni di essi – Partito popolare in primis – non vogliano arroccarsi su posizioni ormai indifendibili e lontane anni luce dalla volontà popolare.
L’Europa deve smettere di essere la casa dei dirigisti, quasi sempre in alleanza con gli affaristi, per trasformarsi in un’entità più vicina alle esigenze dei Paesi che la compongono, delle loro economie, dei loro cittadini.
La nuova Commissione, poi, la cui composizione risentirà dei cambi di Governo verificatisi negli ultimi cinque anni nei vari Paesi, deve finalmente interrompere quella insopportabile, reiterata richiesta di ulteriormente aumentare in Italia la tassazione sugli immobili.
Altro che aumenti. L’auspicio, al contrario, è che inizi al più presto un’opera di, pur graduale, riduzione di un macigno che pesa ogni anno per oltre 50 miliardi di euro sulle spalle di coloro che hanno deciso di investire nel mattone i propri risparmi. Tema più che mai caldo, visto che manca una settimana esatta alla scadenza del termine per versare la prima rata della componente patrimoniale di questa imposizione tributaria, quella rappresentata dall’Imu.
Giorgio Spaziani Testa, 10 giugno 2024
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