Europee, crescono le destre Ue. Addio al Green Deal? Cosa dice il sondaggio

Meloni indicata al 27%, sopra la “soglia psicologica” del 26%. In Europa cedono la sinistra e i verdi. Bene il Ppe. Ma quale maggioranza ci sarà?

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schlein meloni voto ue-1

Giorgia Meloni, la leader di Fratelli d’Italia, ha puntato all’obiettivo ambizioso del 26% per le prossime elezioni europee. Un azzardo o una scommessa, fatto sta che il sondaggio Ipsos pubblicato oggi da Corriere della Sera attesta il premier poco sopra quella soglia: al 27%, un punto in più rispetto a quanto conquistato alle politiche del 2022 ma quasi tre punti sotto quel 30% sfiorato nei sondaggi degli ultimi mesi. Di sicuro il bottino meloniano di parlamentari rispetto all’ultima eurocamera aumenterà, ma basterà per scongiurare quel “patto ambientalista” tra popolari, socialisti, centristi e verdi che ha prodotto il “Green deal”? Vediamo.

Il risultato dei partiti: il sondaggio

Il sondaggio ha posto in luce comunque un sostanziale distacco tra Fratelli d’Italia e gli altri partiti, in particolare il Partito Democratico. L’antagonista politica principale di Meloni, Elly Schlein, vede il suo partito al 19%, otto punti percentuali di differenza rispetto a FdI. Tanti, troppi. E soprattutto un risultato non così diverso da quanto raccattato da Enrico Letta alle ultime elezioni. L’effetto Elly, se c’è stato, al momento non pare registrarsi nei sondaggi.

Tuttavia, in questo scenario, assume particolare importanza la competizione tra i partiti alleati a livello nazionale o locale. Non esistendo coalizioni europee, ognuno dei partiti concorre in autonomia, dando spazio a un dipanarsi di scenari politici complessi.

Nel campo del centrodestra, Forza Italia e Lega Nord presentano un sostanziale pareggio, entrambi intorno all’8,2%. Una situazione che contrasta fortemente con i risultati di cinque anni fa, all’epoca della vittoria record della Lega (34,3%). Questo equilibrio promette di alimentare l’aspirazione di Forza Italia a un’operazione di sorpasso rispetto alla Lega, un obiettivo sfumato per un soffio alle elezioni politiche di due anni fa.

Nel campo avversario, il Movimento 5 Stelle, guidato da Giuseppe Conte, si avvicina al Partito Democratico, che deve tenere a bada una concorrenza inaspettata. Il Movimento 5 Stelle, con il 17,4%, si posiziona a soli 1,6 punti percentuali di distanza dal Pd, un risultato che anticipa una competizione elettorale avvincente.

Questi risultati nascono da un sondaggio che ha un margine di errore e a tre mesi dal voto, e quindi tutto può ancora succedere. Ma rilevano una traiettoria politica che i sondaggi politici hanno segnalato da tempo. Numerosi partiti, come Italia Viva, Azione e +Europa, si trovano al di sotto della soglia di sbarramento del 4%, un dato che potrebbe rappresentare un campanello d’allarme per i leader di questi partiti.

I seggi dei partiti italiani

C’è poi da considerare anche la partita europea. E qui si pesano i seggi conquistati, più che i voti. I Conservatori e riformisti: conquisterebbero 76 deputati, di cui 24 sarebbero di FdI (14 in più rispetto alle ultime elezioni). La Lega invece perderebbe qualcosa come 16 seggi, scendendo a solo 7 rappresentanti nel gruppo di Identità e democrazia (a comandare qui sarebbe la Le Pen, con 28 eurodeputati). Stando ai sondaggi, invece, Forza Italia eleggerà 7 europarlamentari al Ppe (su 177).

Dall’altro lato della barricata, non va così male al Pd che conquisterebbe solo 17 eurodeputati su 136 del gruppo Socialisti & Democratici, dietro solo al Psoe (che ne eleggerà 19). Conte invece dovrebbe portare a casa 16 eurodeputati. Se Bonelli e Fratoianni supereranno la soglia di sbarramento, invece, dovrebbero riuscire a conquistare 4 seggi, equamente divisi tra Verdi e Sinistra.

Tornerà Ursula?

C’è poi da tenere in conto la formazione della Commissione. Nominato il presidente, infatti, chi prenderà il posto di Ursula von der Leyen (lei stessa?) dovrà ottenere anche il voto della maggioranza dell’Eurocamera. E qui i conti si fanno complicati. Le destre in tutta Europa avanzano, ma al momento i loro voti non basterebbero per avere una Commissione “di centrodestra”. Stando ai sondaggi, le possibili coalizioni in grado di superare il 50% dei seggi sarebbero due:

  • Grande coalizione con i verdi, composta da: Ppe, Socialisti, liberali e Verdi (453 seggi su 720, 62,9%)
  • Grande coalizione senza i verdi, composta da Ppe, Socialisti e liberali (398 seggi su 720, 55,3%)

Distante dal risultato, ma nemmeno troppo, la coalizione di centrodestra che Meloni sperava di costruire per spostare a destra l’asse di Bruxelles: l’alleanza centristi, Ppe e Conservatori avrebbe 338 seggi su 720, cioè solo il 46,9% degli eurodeputati. Per raggiungere l’obiettivo bisognerebbe imbarcare anche il gruppo dei liberali, almeno alcuni, ma l’alleanza con Identità e Democrazia di Salvini e Le Pen appare improbabile.

Franco Lodige, 20 marzo 2024

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