Europee, qual è la soglia che il centrodestra deve raggiungere

Campagna elettorale piuttosto muscolare per Fdi, Lega e Forza Italia: ecco i numeri di cui hanno bisogno

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europee destra (1)

Secondo e ultimo giorno di voto per le elezioni europee, milioni di italiani chiamati alle urne per decidere il futuro del Parlamento europeo e, più in generale, del Vecchio Continente. Un appuntamento cruciale in una delle fasi più delicate a livello internazionale di sempre: dalla guerra in Ucraina alla crisi in Medio Oriente, sono molti i dossier delicati che solo un’Europa forte e coesa può affrontare. C’è grande curiosità di conoscere i dati dei partiti di governo, anche se c’è una certezza: non ci sarà alcuna crisi, nemmeno in caso di clamorosa debacle per FdI, Lega e Forza Italia.

Gli ultimi scampoli di campagna elettorale hanno visto i toni accendersi in maniera esponenziale, vere e proprie botte da orbi per conquistare fino all’ultima preferenze. Nonostante ciò, le europee restano le europee e il futuro dell’Italia sarà ancora il governo Meloni. Ma quali sono gli obiettivi dei tre partiti di maggioranza in termini di percentuali? O meglio: qual è il risultato minimo per FdI, Lega e Forza Italia per non parlare di crisi? Torniamo al 2022, alle elezioni politiche: il centrodestra a trazione Meloni raccolse il 44 per cento, sbaragliando la concorrenza e le varie ammucchiate rosse.

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Una percentuale inferiore al 44 per cento rappresenterebbe un campanello d’allarme, anche se in realtà dopo due anni di governo un leggero logoramento tra esecutivo e opinione pubblica è a dir poco fisiologico. Partendo dal partito del premier Meloni, Fratelli d’Italia deve almeno confermare il 26 per cento delle scorse politiche, anche se gli ultimi sondaggi disponibili hanno messo in evidenza le potenzialità del partito di toccare quota 27-28 per cento. Discorso diverso per gli altri due partiti, Lega e Forza Italia, protagonisti di un derby interno. Alle politiche il partito di Salvini vinse per qualche migliaio di voti, mentre ora la situazione potrebbe ribaltarsi: entrambi vengono quotati tra l’8 e il 9 per cento. Ciò che conta è non scendere al di sotto di quella soglia: in caso contrario potrebbero essere dolori e qualcuno – Salvini – potrebbe affrontare tempi duri…

I numeri sono quelli, ma è importante sottolineare che il governo non subirà scossoni a prescindere dall’esito delle urne. Per la sinistra – una polveriera – non ci sono speranze: l’esecutivo guidato dalla Meloni andrà avanti, anzi, sarà protagonista con una nuova importante stagione di riforme.

Massimo Balsamo, 9 giugno 2024

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