Esteri

Fa bene Orban ad andare da Putin?

Dopo la visita a Zelensky, il premier ungherese vola a Mosca. E non mancano le polemiche a Bruxelles

Orban © STILLFX e hiloi tramite Canva.com

L’inizio della presidenza di turno dell’Ue di Viktor Orban non si è contraddistinta per l’attendismo. Il primo ministro ungherese, a sorpresa, ha fatto visita al presidente ucraino Volodymyr Zelensky per proporre una mediazione che metta fine al conflitto in Ucraina. Ma non solo. Il leader di Fidesz oggi volerà a Mosca per incontrare il presidente russo Vladimir Putin, diventando il primo leader europeo a fare visita al numero uno del Cremlino dallo scoppio della guerra. Ma la mossa di Orban ha scatenato un putiferio a Bruxelles, con tanto di j’accuse del presidente uscente del Consiglio europeo Charles Michel: “La presidenza di turno dell’Ue non ha il mandato di impegnarsi con la Russia per conto dell’Ue. Il Consiglio europeo è chiaro: la Russia è l’aggressore, l’Ucraina è la vittima. Nessuna discussione sull’Ucraina può aver luogo senza l’Ucraina”.

Orban sarà accompagnato dal ministro degli Esteri Peter Szijjarto ma la vera notizia è legata al tentativo concreto di arrivare a un cessate il fuoco tra Mosca e Kiev. Il numero uno ungherese si è distinto tra i leader Ue e Nato per la sua riluttanza a firmare massicci pacchetti di armi e aiuti occidentali per l’Ucraina, ponendosi come attore neutrale. Certo la strada è in salita: Zelensky ha rifiutato la proposta di mediazione, mentre Putin aveva affermato che la Russia avrebbe posto fine alla guerra solo se Kiev avesse soddisfatto determinate condizioni. Tra questi figurano la rinuncia alle ambizioni della Nato e la cessione di quattro regioni parzialmente occupate che la Russia rivendica nella loro interezza, oltre alla Crimea. Insomma, c’è tanto lavoro da fare.

Resta comunque il tentativo di incidere per mettere la parola fine alle ostilità e quindi alle tante morti innocenti. La mossa è clamorosa, visti i rapporti prossimi allo zero tra l’Ue e Mosca. “L’obiettivo della presidenza ungherese è contribuire a risolvere le sfide che attendono l’Unione europea. Ecco perché il mio primo viaggio è stato a Kiev”, aveva rimarcato Orban tra la sorpresa generale degli alleati. Poi l’incontro con Zelensky: “Ho chiesto al presidente di considerare rapidamente la possibilità di un cessate il fuoco”, che sarebbe “limitato nel tempo e consentirebbe di accelerare i negoziati di pace”, riporta Agi. Dal canto suo, il presidente ucraino ha “invitato l’Ungheria e il primo ministro Orban ad unirsi” agli sforzi compiuti “in vista dell’organizzazione di un nuovo vertice per la pace” da parte dell’Ucraina, dopo quello di giugno in Svizzera.

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Difficile, quasi impossibile raggiungere una fumata bianca nelle prossime ore, ma il tentativo di Orban di fare dei progressi dopo più di due anni di guerra è sicuramente positivo. Stare lì a minacciare Putin senza dialogare per mettere a tacere i mitra è inutile, se non controproducente. Certo, il mancato appoggio dell’Ue rischia di azzoppare la missione di Orban ancor prima dell’inizio, ma un faccia a faccia franco tra due ex alleati rimasti in buoni rapporti può comunque iniziare a tracciare un solco.

Franco Lodige, 4 luglio 2024

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