Sul caso Facci ci sarebbe poco da dire. La “nuova” Rai se l’è fatta sotto, come spesso accade al centrodestra: arriva al comando della cosa pubblica, prova a piazzare i “suoi” uomini, l’opposizione reagisce sguaiata attaccandosi ad ogni appiglio e chi di dovere – invece di resistere – cala le braghe. Perché in fondo di questo si tratta: l’eterno ritorno dell’auto imposta inferiorità morale. Alla sinistra tutto è concesso, alla destra no.
Il Cda di viale Mazzini ha deciso di cancellare la striscia quotidiana del giornalista di Libero colpevole, questa è l’accusa, di aver scritto male una frase in un suo pezzo. “La ragazza di 22 anni era fatta di cocaina prima di essere fatta da Leonardo Apache La Russa“. Espressione poco elegante, ma trattasi di due parole. L’autore ha chiesto scusa, lo scivolone può capitare. Ma il Pd con Sandro Ruotolo è partito all’attacco delle “sue esternazioni sessiste e razziste” e l’ha avuta vinta. Alla faccia della libertà. Della guerra al politicamente corretto. Della “rivoluzione culturale” in Rai.
Alla fine della fiera, dopo tanto sparlare in merito alla presunta “Telemeloni”, mentre Fabio Fazio, Lucia Annunziata e combriccola se ne sono andati per guadagnare meglio altrove, l’unica vera epurazione della nuova Rai l’ha subita un giornalista “non di area dem”. E sta tutto qui il teatro dell’assurdo. Era il marzo del 2023 quando Lucia Annunziata, nel pieno del dibattito con Eugenia Roccella sui figli delle coppie omogenitoriali, se ne uscì in fascia protetta con un volgare “cazzo” sputato in faccia al ministro. Lucia si scusò, come si è scusato Facci. Eppure nessuno a viale Mazzini pensò di toglierle Mezz’Ora in più per mancanza di educazione.
Per approfondire
- Facci, la Rai si piega al Pd: alla faccia della libertà
- Filippo Facci, ecco l’annuncio: la decisione ufficiale della Rai
Vogliamo esagerare? I palinsesti Rai prevedono per l’anno prossimo su Rai3 il programma Insider – faccia a faccia con il crimine scritto e condotto da Roberto Saviano. Lo stesso Saviano che a Piazzapulita definì “bastarda” una donna, Giorgia Meloni, allora leader del più piccolo partito di opposizione (dunque non “potente” come oggi). Si trattò a tutti gli effetti di violenza verbale, con l’aggravante del sessismo direbbero i perbenisti. Qualcuno ha forse pensato di togliere Insider a Saviano per maltrattamento verbale di genere, peraltro senza mai scusarsi?
Non sarà certo un sito liberale come il nostro a chiedere di applicare il principio dell’occhio per occhio, dente per dente. Però una semplice domanda è d’obbligo: per non fare figli e figliastri, per inviare un messaggio serio contro “il sessismo verbale”, perché cacciate solo Facci e non pure Saviano?
Giuseppe De Lorenzo, 17 luglio 2023