Servono poche righe a Filippo Facci per smontare pezzo per pezzo tutta la brodosa retorica giornalistica e delle femministe sull’8 marzo, festa delle donne, quel fiume di inchiostro speso per correre dietro alle isterie delle varie “Non una di meno” (sì, quelle che fanno lo “sciopero transfemminista”). Poche parole per spiegare che sì, ogni femminicidio e ogni violenza domestica sono un dramma, che occorre combattere le aggressioni in ogni loro forma, però suvvia: i numeri tutto dicono tranne che l’Italia si trovi di fronte ad una emergenza per il genere femminile (sempre che si possa ancora dire).
“Dati del Viminale – scrive Facci su Libero – nel 1990 gli omicidi in Italia furono 3.012, nel 2007 furono 632, l’anno scorso 309. Domanda: esiste una giornata nazionale in cui rilevare questa buona notizia? Ovviamente no, ma esiste un’altra giornata (l’8 marzo) in cui rilevare che una parte minoritaria di questi morti sono donne. E per farlo qualcuno spara cazzate”. Ecco tutti gli esempi elencati dal giornalista: “Corriere di ieri: «Nel 2022 balzo all’insù dell’11 per cento dei maltrattamenti contro familiari». Dati del Viminale in conferenza stampa: «Si assiste a una diminuzione del 3,9 per cento dei maltrattamenti in famiglia». Corriere: «Gli atti persecutori sono aumentati del 7 per cento». Viminale: «Si assiste a un calo del 10,3 per cento degli atti persecutori». Corriere di ieri: «Ben 103 gli omicidi compiuti in ambito familiare». Dati del Viminale: «Una diminuzione si rileva per i delitti commessi in ambito familiare, flessione che attiene anche al numero delle vittime di genere femminile»”. Insomma: bufale, che però chissà come mai non troveranno debunker pronti a sbugiardarle.
“Ma il punto è un altro – conclude Facci – nessuno riporta (mai) che «nel 2022, tra i delitti commessi in ambito familiare, un terzo dei casi di uccisioni di donne si collocano nel quadro del rapporto genitori/figli» (dati Viminale) mentre in Italia negli ultimi diciotto anni (dati Eures) «il figlicidio ha contato quasi cinquecento vittime… In particolare, le madri sono autrici della quasi totalità degli infanticidi censiti: 35 sui 39 complessivi»”.