Facebook censura Giorgio Agamben. Un fatto gravissimo, segnalato già da alcuni utenti della piattaforma in mattinata e che sta continuando a trovare conferme. Dunque, il social network di Mark Zuckerberg, non nuovo a scelte discutibili in tema di libertà di opinione, oscura un intervento di un importante filosofo italiano che si è tenuto non in una piazza, non in una trasmissione tv, e già sarebbe inaudito intendiamoci, ma addirittura in Commissione Affari Costituzionali, nel Senato della Repubblica italiana. Vale a dire il cuore democratico e legislativo del nostro paese. Una decisione fuori da ogni logica che potrebbe creare un precedente pericolosissimo per la libera espressione del pensiero sul web e la democrazia in senso lato. Tanto più che Agamben, nei sei minuti circa del suo intervento che abbiamo pubblicato ieri, non si è scagliato contro i vaccini ma solo ed esclusivamente contro il green pass.
Le motivazioni di Faceboook
“Non consentiamo la divulgazione di informazioni false – si legge nei messaggi inviati da Facebook agli utenti per spiegare i motivi dell’oscuramento – che potrebbero provocare danni fisici. In alcuni casi, secondo le organizzazioni sanitarie riconosciute, queste informazioni potrebbero fuorviare le persone su come curare o prevenire una malattia o potrebbero spingerle a non cercare cure mediche. Ricevi informazioni affidabili e aggiornate sul coronavirus dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.”
Il titolo del messaggio in grassetto recita così: “Il tuo post viola i nostri Standard della Community in materia di disinformazione che potrebbe causare violenza fisica”.
Violenza fisica? E in che modo un’opinione su di uno strumento sanitario molto discutibile come il lasciapassare potrebbe causare “violenza fisica”? In base a quale criterio Facebook sostiene che le “informazioni” contenute nell’intervento del filosofo siano false? E ancora, in quale film di fantascienza le sue frasi potrebbero mai “fuorviare” le persone su come curare o prevenire il Covid?