Da domenica notte, appena resi noti i primi dati legati alle preferenze delle elezioni europee, è scattato un derby. In realtà anche nelle settimane precedenti non s’era parlato di altro, ma nelle scorse ore c’è stato un vero e proprio ritorno di fiamma: il confronto tra il generale Roberto Vannacci e l’attivista di estrema sinistra Ilaria Salis. Il primo candidato con la Lega di Matteo Salvini, la seconda con Alleanza Verdi-Sinistra del tandem rossoverde Bonelli-Fratoianni. Il primo candidato per una visione comune, d’Europa ma non solo, la seconda per risparmiarle la galera in Ungheria, dove è accusata di aver pestato due estremisti di destra. Insomma, un duello tra mondi distanti, che in termini di preferenze ha visto stravincere il militare in quota Carroccio. Ma parlando di meriti? Non sembrerebbe esserci gara. Sempre se non sei Bonelli o Fratoianni.
Partiamo da un dato oggettivo: il curriculum di Vannacci (pubblicato dalla Lega, leggi qui) vanta tre pagine ricche, ricchissime, mentre quello della Salis (pubblicato da Avs, leggi qui) è mezza paginetta. Ci può stare, sia chiaro, non solo per la grandezza dei caratteri, ma per un semplice discorso di età: il generale ha sedici anni in più della maestra lombarda. Ma è difficile non osservare le differenze di peso. Se mettiamo da parte il percorso di studi – Vannacci ha tre lauree e due master, la Salis una laurea magistrale – c’è un abisso. Il generale, forte delle sue sette lingue conosciute, vanta esperienze di ogni tipo a livello militare, nei territori più difficili al mondo, con incarichi delicati e di piena responsabilità. La Salis? Le esperienze da docente in attesa di concorso, da educatrice in centri per adolescenti problematici e la sensibilità alle problematiche delle persone svantaggiate.
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Il divario diventa incolmabile quando nel curriculum di Vannacci andiamo a leggere il capitolo onorificenze e decorazioni: ogni forma di encomio, medaglie e croci. Le più recenti? La nomina a Cavaliere dell’ordine al merito della Repubblica Italiana nel 2019 e la Medaglia d’oro al merito di lunga attività di paracadutismo militare nel 2021. Mica male, nonostante gli attacchi della sinistra estrema e non. Un passato invidiabile, eppure c’è chi si sofferma – spesso senza contenuti, se non strumentali – sui due libri scritti negli ultimi due anni. Passiamo alla Salis… anzi no: possiamo segnalare la passione per il teatro e le interpretazioni in quel di Monza. Anzi, qualcosa c’è: l’attività politica nei centri sociali per “il rispetto dei diritti e dell’uguaglianza sociale”. Vale una medaglia? A voi la risposta.
Franco Lodige, 13 giugno 2024
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