Vera Fiorani, Ad e Direttrice Generale di Rete Ferroviaria Italiana, a La Ripartenza 2022 racconta come cambieranno le ferrovie italiane, come sarà la mobilità del futuro e soprattutto i progetti per la (possibile) costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina.
Nel Pnrr, spiega Fiorani, sono previsti 24 miliardi di euro di investimenti per la rete ferroviaria. Si tratta di opere “che riguardano la realizzazione di porzioni di linea di Alta Velocità, in particolare di connessione con il Sud”. Ma anche “piani di ammodernamento tecnologico dell’infrastruttura”. E ovviamente cantieri “per migliorare la mobilità delle reti locali regionali e soprattutto il decoro delle stazioni ferroviarie nazionali”.
Un progetto importante e di lungo periodo. Che però oggi deve fare i conti con i problemi provocati dal caro energia e dall’inflazione. Gli ultimi mesi sono stati molto complicati, con Rfi costretta a realizzare tre variazioni dei prezzi che sono alla base dei progetti messi in gara. “È stato un processo molto complicato – dice Fiorani – con aumenti dei prezzi che in alcuni casi ha raggiunto punte anche del 40% rispetto ai valori del 2020”.
Tra gli altri compiti di Rete Ferroviaria Italiana, c’è anche quello di realizzare le analisi tecniche per il Ponte sullo Stretto di Messina, un eterno incompiuto dell’Italia di cui si parla da tempo immemore. “Lo Stato ci ha affidato di fare uno studio di fattibilità tecnica-economica di una seconda soluzione, quella a più campate. Oggi c’è un progetto a campata unica che comunque ci è stato chiesto di aggiornare”. Si tratta di un processo complicato, vista la difficoltà degli studi da realizzare in fondo al mare. “Riteniamo che per la seconda metà del prossimo anno – conclude Fiorani – di poter consegnare nelle mani del ministero delle Infrastrutture questo studio”. Poi sarà la politica a decidere se realizzarlo o meno.
Marco Baronti, 18 luglio 2022