L’informativa è stata depositata. I poliziotti della Polaria hanno consegnato alla procura di Civitavecchia il dossier che ricostruisce il presunto furto di una confezione di profumo da parte di Piero Fassino in un negozio del duty free di Fiumicino. L’esponente dem è stato denunciato, lui nega ogni addebito ma molto dipende da quello che emergerà dal video di sorveglianza che ha registrato quanto avvenuto il 15 aprile scorso nello scalo della Capitale.
Intanto emergono nuove indiscrezioni e dettagli in merito alla vicenda che ha coinvolto il deputato del Partito Democratico Piero Fassino, ex sindaco di Torino. Secondo quanto riportato da fonti giornalistiche, Fassino è stato accusato dal personale del duty free dell’aeroporto di Fiumicino di aver tentato di sottrarre un profumo “Chance di Chanel” dal valore di oltre 100 euro. L’ex ministro ha parlato di un semplice fraintendimento, ma gli addetti alla sicurezza affermano che l’episodio di metà aprile non è stato il primo: il deputato era già stato “attenzionato” dalla vigilanza per fatti analoghi. In particolare, si parla di un tentativo di furto di profumi femminili in almeno altre due occasioni.
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Gli episodi sono stati dettagliati con precisione: “Il primo caso 45 giorni fa: fu inseguito dalla sicurezza ma si dileguò”, avrebbero detto. La seconda volta, sebbene fosse stato colto sul fatto, avrebbe regolarizzato con il pagamento. La terza volta, la sicurezza non ha esitato ed è scattata la denuncia. Sorprende il presunto comportamento del deputato, che avrebbe rivolto alla vigilanza la frase “Lei non sa chi sono io” durante l’episodio più recente.
La dirigenza del duty free ha deciso di sporgere denuncia contro Fassino a seguito di queste ripetute azioni, nonostante le immediate scuse e l’offerta di acquistare due confezioni di profumo. La questione è ora sotto indagine e oggi gli inquirenti ascolteranno gli addetti presenti durante le precedenti occasioni. Spetterà poi ai pm valutare come procedere: i magistrati potrebbero affidare alla polizia giudiziaria ulteriori approfondimenti.
Il caso di Fassino si complica ulteriormente alla luce delle testimonianze dei lavoratori del Terminal 1 e delle immagini delle telecamere di sorveglianza. Le versioni dell’ex sindaco di Torino sembrano contraddirsi, specialmente riguardo a presunti comportamenti, come rispondere al cellulare, che non trovano conferma nelle registrazioni video.
Ieri sera, intanto, Matteo Renzi, ha commentato la vicenda con una frase netta, ma che sembra considerare possibile che Fassino abbia davvero trafugato un profumo: “Se davvero le cose stanno come vengono raccontate – ha detto – deve essere aiutato da chi gli vuole bene. Se fosse vero non sarebbe il Piero Fassino che conosciamo”.
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