Dopo la polemica per quella frase contenuta nell’articolo sul figlio di Ignazio La Russa, adesso siamo alle accuse personali. Funziona così: si gonfia una polemica su chicchessia ed ecco che compare una qualche magagna, saggiamente fatta arrivare ai giornali da chissà chi. Filippo Facci è diventato incredibilmente l’uomo del momento, nel senso negativo del termine, visto che il Pd e le altre opposizioni ne chiedono la cacciata dalla Rai accusandolo di sessismo, fascismo, vittimismo secondario e via dicendo. Tanto che sulle home page dei quotidiani oggi campeggia anche questa notizia: il giornalista di Libero è stato denunciato dalla ex compagna per stalking, con tanto di ammonimento da parte del questore.
Inutile neppure starne a discutere, visto che sono fatti di Facci. Però è utile sentire la sua versione, consegnata nelle mani di un giornalista di Repubblica. “È una questione di pochissimo conto, parliamo di una persona che io ho lasciato nel 2019, non è la mia ex moglie ma la madre dei miei figli. Lo stalking non è di chi lascia, no? E l’ho lasciata per un’altra donna con cui andrò a convivere. Comunque si tratta di uno scambio di mail e basta, tra l’altro questa persona l’ho anche denunciata io perché mi ha messo le mani addosso davanti ad altre persone”. Facci verrà difeso da Annamaria Bernardini De Pace: “Tra un po’ diranno che all’asilo ho guardato male una bambina. Da giorni si cercava un incidente, eccolo servito”. Il giornalista è convinto che “in un weekend senza notizie” si sia creata una polemica sull’aria e non si dice preoccupato per il suo prossimo approdo in Rai: “Non voglio entrare nell’ottica di questi meccanismi – ha detto – Anche perché io sono il pretesto per cannoneggiare il governo. Qualsiasi giornalista in questa fase si trova a vivere una specie di ricatto, l’ha scritto anche Michele Serra qualche giorno fa. Sono un pretesto per battaglie molto più grandi di me, addirittura vengo messo assieme a Eugenia Roccella quando poi è una vita che le scrivo contro per le sue posizioni anti-abortiste”.
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