Ora, l’elemento che pare abbia scatenato anche in molte altre parti del Paese un rigurgito di caccia all’untore sia il solito nesso farlocco tra contagi, dati in leggero aumento, e malattia grave.
Malgrado con il crollo dei ricoveri in atto in tutta Italia sia sempre più evidente che tale nesso serve solo a tenerci in un ingiustificato allarme a tempo indeterminato, già parecchi mezzi d’informazione parlano di una nuova, preoccupante ondata di Covid-19.
A questo proposito, sempre citando l’Umbria, così un titolo della pagina locale del quotidiano “La Nazione”: “Covid, Umbria nella sesta ondata. Alcuni reparti riconvertiti per far fronte all’emergenza.”
Ebbene, sapete quanti sono i ricoverati in terapia intensiva positivi al Sars-Cov-2 in tutta la regione, su una capienza massima di 140 posti letto? 5, dicasi cinque persone intubate.
Ogni ulteriore commento sarebbe, a questo punto, del tutto superfluo.
Claudio Romiti, 15 marzo 2022