Come un migrante in cerca di un porto sicuro, Gad Lerner è un interventista che ormai le prende anche da Michele Santoro. L’educazione di Gad Lerner è sempre in punta di labbra: sbraita come muove le labbra, ma quando l’espressione si fa parola tutto diventa Verbo. Lerner non si chiede neanche di cosa parla: ha ragione lui. Parte sempre dal presupposto di essere la Verità, in nome delle giacche di velluto che ha ereditato da Bertinotti (che almeno era coerente: sotto metteva un pullover rosso). Lerner è un controsenso parlante: è un liberista staliniano che non ci mette un secondo a mandarti nel gulag dei colpevoli ma al tempo stesso predica come il più abili dei liberali.
Non si sa mai da che barcone arrivi, ma anche lui tiene lezioncine a pagamento. Pontifica in collegamento con quel ghigno sottotraccia che ti fa sempre chiedere: “Ma non era di Lotta Continua”? Perché non torna alle strade e al tazebao? Sarebbe più coerente se usasse i ciclostili al posto di riempire lo “scherno”.
Gian Paolo Serino, 29 aprile 2021