C’è un malinteso di fondo nelle parole di molti sostenitori della legge Zan ed è il tentativo di etichettare chi vi si oppone come una persona che rifiuta il contrasto dell’omofobia. È francamente inaccettabile e poco serio un dibattito pubblico che, in nome di un riduzionismo ormai dilagante e ad una polarizzazione delle posizioni sempre più pericolosa, cerca di far passare il messaggio che essere contrari al ddl Zan significhi non prendere le distanze o addirittura avallare posizioni omofobe.
Si può esprimere un giudizio nel merito e nei contenuti di una legge senza dover per forza essere etichettati, stigmatizzati o sottoposti a una gogna social per le proprie opinioni? A quanto pare sta diventando sempre più difficile, per questo occorre sottolineare come si possa contrastare l’omofobia o le discriminazioni senza dover per forza approvare leggi censorie o liberticide.
Francesco Giubilei, 1° aprile 2021