Fedez esalta il ddl Zan, ma l’arringa è un autogol

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Dopo la proposta dello Ius soli, la sinistra italiana, incurante della situazione di emergenza socio-economica, continua a spingere la propria agenda liberal per calendarizzare e approvare il ddl Zan. Proposto per contrastare l’omofobia, introduce in realtà il reato di opinione e colpisce la libertà di espressione e di parola con una pericolosa deriva liberticida.

Legge Zan, clima censorio

Come affermato dal già presidente del Senato, Marcello Pera, il ddl Zan: “Censura convincimenti morali e religiosi in materia di etica sessuale. In tal modo, trasforma in reati opinioni largamente diffuse nella nostra civiltà e cultura, in particolare quella biblica giudaico-cristiana del Dio che creò l’uomo e la donna. Oltre a ciò, poiché la fattispecie del nuovo reato è vaga, anziché essere ben definita, e generica, anziché essere precisamente determinata, come richiede il diritto penale, il disegno di legge finisce con l’assegnare all’arbitrio personale del giudice un potere coercitivo illimitato, compreso l’uso di mezzi invasivi come le intercettazioni e le misure cautelari”.

In poche parole si colpiscono le dichiarazioni di chi non condivide determinate posizioni, per esempio, affermare la propria contrarietà all’utero in affitto, potrebbe portare all’intervento di un giudice. Con l’obiettivo di evitare “violenza e discriminazione per motivo di orientamento sessuale e identità di genere” si rischia di colpire non solo chi compie deprecabili offese e violenze ma anche chiunque esprima opinioni in linea con una visione cristiana della società. Il rischio è quello di creare un clima censorio ed è quanto sta avvenendo in questi giorni a causa della volontà da parte della Lega e dei partiti di destra di non calendarizzare al Senato la discussione sul ddl Zan.

Elodie e Fedez contro Salvini

Dopo l’intervento della cantante Elodie che, riferendosi alla Lega, ha sostenuto “siete indegni, non dovreste essere in parlamento”, anche Fedez ha attaccato il partito di Salvini affermando: “La cosa che mi destabilizzerebbe un po’ è sapere che vive in uno Stato che non tutela il suo sacrosanto diritto di esprimersi in piena libertà, cercando di arginare le dinamiche discriminatorie e violente che molto spesso si verificano in questo Paese. Questo per me è una priorità”. Un intervento abbastanza confusionario che si trasforma paradossalmente in un boomerang poiché Fedez afferma di voler difendere proprio ciò che il ddl Zan mette in discussione: la libertà di espressione.

C’è un malinteso di fondo nelle parole di molti sostenitori della legge Zan ed è il tentativo di etichettare chi vi si oppone come una persona che rifiuta il contrasto dell’omofobia. È francamente inaccettabile e poco serio un dibattito pubblico che, in nome di un riduzionismo ormai dilagante e ad una polarizzazione delle posizioni sempre più pericolosa, cerca di far passare il messaggio che essere contrari al ddl Zan significhi non prendere le distanze o addirittura avallare posizioni omofobe.

Si può esprimere un giudizio nel merito e nei contenuti di una legge senza dover per forza essere etichettati, stigmatizzati o sottoposti a una gogna social per le proprie opinioni? A quanto pare sta diventando sempre più difficile, per questo occorre sottolineare come si possa contrastare l’omofobia o le discriminazioni senza dover per forza approvare leggi censorie o liberticide.

Francesco Giubilei, 1° aprile 2021

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