Rassegna Stampa del Cameo

Fermare i flussi dall’Africa? Ecco l’ideona di Bill Gates

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Uno degli aspetti più affascinanti della comunicazione “alta” la trovi ormai solo più nelle interviste che i Principi del Ceo Capitalism danno, sì con nonchalance ma in modo pianificato, e pure zuzzurellone, ai grandi media internazionali. Fantastica quella di Bill Gates di un paio d’anni fa sui robot, equiparati ai lavoratori (asessuati e politicamente idioti), però soggetti alla tassazione dell’Irpef e dell’Irap. Imperdibili quelle di Mark Zuckerberg, di Jeff Bezos (rare), per non parlare dell’inarrivabile Elon Musk, nel suo mitico passaggio da visioni visionarie (Lsd?) a populiste allucinazioni (mariajuana?).

In questa intervista, data a Paolo Mastrolilli de La Stampa, Bill Gates lancia un’altra idea, sociologicamente rivoluzionaria: creare in Africa una società umana con al centro la “classe media”. Come? Investendo sul capitale umano of course (Se ricordo bene, la casalinga di Voghera c’era arrivata vent’anni fa). Mastrolilli è, giustamente, stupito dell’approccio e si chiede: “Il capitale umano prima delle infrastrutture?” Bill conviene dicendo “Senza strade e senza elettricità non si va da nessuna parte”, ma poi, ottusamente, insiste: “Salute e istruzione vengono prima di tutto”. Tace che delle infrastrutture africane si occupa da anni la Cina di Xi Jinping (l’Africa nella ripartizione geopolitica dei due Ceo capitalism è toccata a lei). Questa ha ormai raggiunto una forma più avanzata di Ceo capitalism dei Principi di Silicon Valley, frenati nella loro evoluzione dall’ottusità di noi elettori e media occidentali, non ancora asserviti al modello fascistoide da loro promosso.

L’aspetto divertente di questa proposta sociologica è creare, immagino attraverso una fusione a freddo, e d’emblée, come fosse un algoritmo, una classe media africana. Non si capisce come, ma tant’è, loro sono digitali, loro sono “competenti”. Che lo facciano le Big Five, che in Occidente stanno prendendo il potere, impoverendo proprio la classe media, e sedando quella povera, è incomprensibile. Ripeto, dov’è la ratio di creare una classe media africana, per poi impoverirla, come stanno facendo in America e in Europa?

Riccardo Ruggeri, 19 settembre 2018