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Fermate le cartelle dell’Agenzia delle entrate

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Please, non prendiamoci per i fondelli. Gli stessi cavalieri dell’apocalisse giallorossa che imperversano in tv e sui giornali per proclamare l’emergenza, stanno preparando la partenza (a quanto pare, a metà ottobre) di alcuni milioni di cartelle dell’Agenzia dell’Entrate destinate a dare il colpo di grazia finale a un numero impressionante di famiglie e imprese.

Rivolgo un appello a tutti, ovviamente nei limiti della gentilezza e del rispetto reciproco. Ogni volta che li sentite parlare, in qualunque sede, domandategli con qualunque strumento (di persona, in tv, su Twitter, su Facebook, su Instagram, ovunque) se intendano bloccare o no questo plotone di esecuzione.

Se non lo faranno, se opporranno scuse vaghe e giustificazioni di comodo, saprete cosa pensare di loro: credono nell’emergenza solo come instrumentum regni, come scudo per impedire il ritorno alla normalità, come giubbetto antiproiettile per proteggere il governo, come anestetico per addormentare la discussione pubblica.

Ma in realtà credono in altro: in uno Stato padrone delle nostre vite. Che può con una mano imporci le restrizioni più illiberali, e con l’altra massacrarci sul piano fiscale.

Ma come e dove pensano che famiglie e imprese possano trovare una liquidità extra per far fronte alle nuove cartelle, nel pieno di una crisi economica devastante? Pensano che, dinanzi a partite Iva che hanno avuto incassi minimi rispetto all’anno scorso, sia facile ottenere altro credito bancario? Oppure sono indifferenti all’idea di un ulteriore colpo ai consumi e all’economia, pur di dare campo libero alla rapina fiscale?

Da ultimo, per favore, non ci si parli di lotta all’evasione. Rispetto a queste cartelle e a questi avvisi, siamo in presenza di persone, famiglie e imprese che hanno dichiarato il giusto, ma che poi non hanno avuto i mezzi per pagare per intero. Un fisco intelligente verrebbe a patti, immaginerebbe un percorso molto spalmato nel tempo per non massacrare i contribuenti. Se non accadrà, saprete e sapremo tutti cosa pensare di questo governo e dei suoi appiccicosi e smielati comizietti.

Daniele Capezzone, 5 ottobre 2020