Cultura, tv e spettacoli

Ferragni non c’ha capito nulla: una domanda assurda rivela tutto

Ferragni beneficenza 03 © 9dreamstudio tramite Canva.com

Questa cosa della Ferragni è veramente fantastica: due pagine di intervista sul Corriere della Sera a cui non volevo credere. Sapete quante volte ho difeso Chiara Ferragni, per esempio quando circolava la fake news secondo cui la Ferragni pagava solamente l’1,6% di tasse. Continuerò a farlo, ma leggendo la sua intervista mi sono messo le mani nei capelli.

Dopo gli errori fatti dal punto di vista comunicativo, oggi dice: “Ho sempre pensato che fra niente e poco, era comunque del bene che veniva fatto”. Io la difendo sulle questioni tecniche, ma non sulle questioni politiche. Ma come le viene in mente, dopo essere stata beccata ad usare la beneficenza come incentivo alle vendite, di dire “vabbè, ma meglio di niente facevo”? Allora non hai ancora capito cosa la gente pensa di quelle stronzate ipocrite che avete fatto?

Ma c’è dell’altro. Io non prendo mai in giro i giornalisti perché capisco le difficoltà che ci siano nell’intervistare persone come la Ferragni. È ovvio che chiunque intervisti la Ferragni deve avere con lei una sorta di complicità e un qualche accordo, quindi non faccio nessuna polemica perché è uno scoop oggi intervistarla. Però questa domanda io non posso perdornarla. La domanda è questa: “Senza la beneficenza, le sue società avrebbero incassato di più?”. La risposta è forse peggio della domanda: “Probabilmente, un pochino sì. Ma l’importante era fare la donazione”.

Qualcuno mi deve spiegare come è possibile che, se lei non avesse detto di fare la beneficenza a Balocco, lei avrebbe intascato di più. Lei ha preso un milione per quella roba lì e di questo milione si è scoperto che in beneficenza sono andati giusto 50mila euro che tra l’altro ha pagato Balocco. Quando poi i giornalisti chiedono alla buona e santa Ferragni, se senza l’incentivo della beneficenza le sue società avrebbero incassato di più lei dice “probabilmente sì”. Ma voi vi rendete conto di cosa stiamo parlando? Dico ai suoi consulenti e ai suoi amici: fatela parlare il meno possibile, ne va del suo bene.

Nicola Porro, dalla Zuppa di Porro del 24 febbraio 2024