La stella di Chiara Ferragni non brilla più. E presto potrebbero arrivare le prime beghe degne di nota. Il primo grattacapo è arrivato ieri, con la sentenza del tribunale di Torino che accoglie il ricorso presentato dal Codacons in merito al caso del pandoro Balocco. Il giudice ha accertato la pratica scorretta messa in atto dall’azienda sul caso del pandoro “Pink Christmas” griffato dall’influencer e l’ingannevolezza dei messaggi lanciati al pubblico sulla campagna benefica associata alla vendita del prodotto. In soldoni: nessun fraintendimento da parte degli utenti, sbugiardata la linea della Ferragni.
Questo filone apre la strada ai risarcimenti in favore dei consumatori che avevano acquistato il pandoro e aggrava la posizione dell’imprenditrice digitale nell’indagine per truffa. E attenzione: questa sentenza prescinde dal filone giudiziario seguito dalla Procura di Milano (indicato dalla Procura generale della Cassazione nel conflitto di competenza territoriale con gli inquirenti di Cuneo), che vede la Ferragni, il suo manager e l’amministratore delegato della Balocco indagati per truffa aggravata da minorata difesa. Riflettori accesi anche sulle altre operazioni commerciali, tra cui le uova di Pasqua Dolci Preziosi, la bambola Trudi e i biscotti Oreo.
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Per il pandoro-gate la Ferragni ha dovuto già pagare una multa di un milione di euro all’Antitrust per pubblicità ingannevole e presto potrebbero esserci ulteriori novità, perché l’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato ha aperto una nuova istruttoria che potrebbe portare a un’altra pesantissima multa per il caso uova di Pasqua della Dolci Preziosi. Riflettori accesi sulla beneficienza che le aziende avrebbero legato alla vendita delle uova di Pasqua, esattamente come accaduto con Balocco. La Guardia di Finanza sta portando avanti le indagini, in particolare è in corso l’analisi dei documenti raccolti nel corso delle varie perquisizioni. Come forma di collaborazione con gli inquirenti, in pratica, la difesa ha fatto avere dei documenti che la Procura ritiene utili per le indagini, coordinate dall’aggiunto Eugenio Fusco e dal pm Cristian Barilli.
Per quanto concerne l’Antitrust, le novità potrebbero arrivare a stretto giro: “Il comportamento dei consumatori può essere indebitamente pregiudicato da una comunicazione fondata su una ambigua commistione tra sponsorizzazione e iniziative di beneficenza, inducendoli a credere, contrariamente al vero, di contribuire all’iniziativa benefica attraverso l’acquisto del prodotto”, la sottolineatura del presidente dell’Autorità Roberto Rustichelli. Dopo il pandoro, potrebbe essere il turno delle uova di Pasqua. E così via: la Ferragni rischia una pioggia di multe milionarie. Seguiranno aggiornamenti.
Franco Lodige, 24 aprile 2024
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